Morta Simonetta Magari, direttrice sanitaria Opera Don Guanella Roma

«Un’amica, una cristiana, una grande professionista che ha saputo come il Samaritano toccare le ferite e farsene carico». Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, ricorda con queste parole all’Agenzia Sir Simonetta Magari, la direttrice sanitaria del centro Opera Don Guanella di Roma deceduta ieri, 5 ottobre. «Non era indifferente a nessuno – prosegue -, sia che avesse davanti la persona con disabilità o la famiglia o l’operatore. Ha toccato le ferite ed è stata prossima ad ognuno. Se penso a lei, penso alla donna nel brano del Vangelo che dà l’acqua. Nel Regno dei cieli, tutte le donne e gli uomini che ha servito saranno il suo biglietto per l’incontro con il Signore. Era una donna semplice, umile, prossima – aggiunge -. Una donna che non ha lavorato per le persone con disabilità ma ha lavorato con loro. La ricordo in alcuni momenti come madre, sorella, amica, professionista. Abbiamo una sorella che dal Cielo continua a vegliare. Una grande donna», conclude.

Sulla stessa linea il ricordo di Antonia Carla Testa, direttore del Centro di ecografia in ginecologia oncologica presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, raggiunta sempre dal Sir. «Per noi è stata la prova tangibile del passaggio dal dolore all’amore», afferma. Psichiatra e psicoterapeuta, Magari era infatti anche docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Testa ricorda l’incontro di un anno fa con Papa Francesco, quando Simonetta gli disse: «Per anni mi sono occupata della cura delle persone con disabilità. Ora che la vivo in prima persona, sono passata dal servizio all’offerta». Anche in queste condizioni, conclude Testa, «non ci si ferma nel vivere per la Chiesa, per l’umanità, per la fraternità universale».

6 ottobre 2021