“Morning has broken”, quando si canta lo stupore

La canzone di Cat Stevens, del 1971, è un inno alla vita e alla meraviglia dell’esistere. «Lodate il canto, lodate il mattino» 

«Credo che Dio è tutto nuovo ogni mattina e che il suo Vangelo mi rende nuovo ogni mattina». Una dichiarazione di lode e di stupore di fronte alla bontà di Dio e di fronte al dono della vita. Era del cardinale Roger Etchagaray, morto nel settembre scorso in Francia all’età di quasi 97 anni. Artefice di importanti di missioni di pace e guida del Giubileo del 2000.

La sua frase sullo stupore per la novità di ogni giorno è lo spunto per lanciare l’ascolto di “Morning has broken” (“Il mattino è spuntato”), canzone di Cat Stevens – datata 1971 – in cui emerge un inno alla vita e alla meraviglia dell’esistere. E in realtà, quel brano un inno lo era davvero. Inserita nell’album “Teaser and the firecat” (titolo ispirato al libro per bambini scritto e illustrato dallo stesso Stevens in cui il protagonista e il suo gatto vogliono riportare al suo posto la Luna, caduta sulla Terra), “Morning has broken” è infatti una versione moderna di un inno della scrittrice e poetessa inglese Eleanor Farjeon e ricorda alcune espressioni del Libro dei Salmi. E fu uno dei più grandi successi del cantautore inglese, figlio di padre greco-cipriota e di madre svedese, convertitosi all’Islam nel 1977 (assunse il nome di Yusuf Islam).

«Il mattino è spuntato, come il primo mattino / Il merlo ha cantato, come il primo uccello, / Lodate il canto, lodate il mattino / Lodateli mentre sbocciano freschi dalla Parola di Dio. / Dolce cade la nuova pioggia, luce dai Cieli, / Come la prima rugiada, sulla prima erba, / Lodate la dolcezza del giardino umido / Che nasce già completo dove i suoi piedi si posano».

C’è la sensazione viva e vitale di essere immersi in quello stupore. «Mia è la luce del sole, mio è il mattino, / Nato dall’unica luce che l’Eden vide giocare, / Lodate dal cuore, lodate ad ogni mattino / La nuova creazione di Dio del nuovo giorno».

12 novembre 2019