Morcone (Cir): «Il futuro sarà sempre più multirazziale»

Il direttore del Consiglio italiano per i rifugiati intervenuto all’incontro promosso dall’Acse “Il migrante è una risorsa”. «Non abbiamo saputo contrastare una strumentalizzazione politica ha costruito il consenso sulla paura»

Rispetto alla questione dei migranti, «fortemente divisiva nel nostro Paese», negli ultimi anni «non siamo stati capaci di contrastare un certo tipo di strumentalizzazione politica che ha costruito il proprio consenso sulla paura» e anche il nuovo governo, «che doveva essere quello della discontinuità, non ha raggiunto lo scopo di una reale inversione di rotta». È con preoccupazione che Mario Morcone, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, ha riflettuto ieri sera, 14 novembre, sul tema “Il migrante è una risorsa”, intervenendo all’incontro promosso dall’Associazione comboniana a servizio di emigrati e profughi (Acse). Un appuntamento inserito nel ciclo di iniziative per i 50 anni dell’associazione, che ha avuto luogo nella sala conferenze del Seminario Romano Maggiore.

Incontro giubileo acse, Mario Morcone (CIR), 14 novembre 2019«I cosiddetti decreti sicurezza – ha osservato Morcone – contengono tutti i germi di una malattia che sta crescendo e si sta diffondendo», realizzando «la marginalizzazione di gruppi di persone che proveranno sempre maggiore rancore per noi italiani, mentre il governo dovrebbe trovare il coraggio di lavorare e operare per farle sentire parte della nostra comunità, rendendo stabili i canali umanitari per l’ingresso dei migranti nel nostro Paese». Morcone si è espresso criticamente anche riguardo a «una certa informazione che negli anni ha operato, talvolta pure in malafede, una distorsione della comunicazione sulle questioni legate ai migranti», accentuando solo le criticità e producendo «un clima feroce e accanito che è assolutamente ingiusto e soprattutto infondato». In un Paese come l’Italia, «che aveva saputo creare una infrastruttura dell’accoglienza come “Mare Nostrum”, oggi interessa solo la “politica della sofferenza”, quella che porta a esiti tragici e farseschi come il blocco dei porti», senza considerare che «il futuro sarà necessariamente sempre più multirazziale, che ci piaccia o no».

Incontro giubileo Acse, 14 novembre 2019Di azioni di integrazione capaci di «fare sentire a casa i migranti in Italia» ha parlato Ornella Martella, coordinatrice degli oltre 20 insegnanti volontari dell’Acse; «è importante aiutare chi arriva nel nostro Paese a padroneggiare la lingua prima di tutto, per poter esprimere bisogni e necessità e poi per potersi spendere nel mondo del lavoro». La ventennale esperienza nell’alfabetizzazione dei profughi e dei migranti ha portato alla pubblicazione di un libro per l’apprendimento della lingua italiana per stranieri: «È una sorta di quaderno degli esercizi e si intitola “Dal fare al dire” – ha spiegato Martella -, perché il nostro è un insegnamento comunicativo, cioè che parte da situazioni di realtà concrete per poter essere davvero utile ed efficace». Ancora, la volontaria ha proposto l’ascolto «del nuovo inno dell’Acse», la canzone “Siamo qui” «volta a sensibilizzare sul tema dell’accoglienza». Scaricabile dal sito dell’associazione comboniana a seguito di una donazione, «è uno strumento in più per sostenere tutte le iniziative che l’Acse realizza per i migranti: dal corso di taglio e cucito all’assistenza legale , dallo sportello per il lavoro al supporto allo studio».

Pierpaolo Felicolo, Mario Morcone, Paolo Masini, Ornella Martella, 14 novembre 2019Ad aprire i lavori era stato monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano, che nel suo saluto ha sottolineato «l’importanza di parlare della ricchezza del migrante proprio qui dove si formano i nuovi sacerdoti della Chiesa di Roma» perché «è sempre più necessario comprendere che non si tratta solo di una questione di carità ma di sostegno in un cammino condiviso, non di assimilazione: il migrante non deve essere “come me” ma “con me”. Solo questo approccio garantisce integrazione e rispetto autentici».

15 novembre 2019