Montecitorio, associazioni in piazza contro il reato di clandestinità

Flash mob di 18 organizzazioni sotto il Parlamento per richiamare l’attenzione sui ritardi del dibattito politico. Lettera appello alla Commissione giustizia

Flash mob di 18 organizzazioni sotto il Parlamento per richiamare l’attenzione sui ritardi del dibattito politico. Lettera appello alla Commissione giustizia: «Clandestina è la legge»

“Migrare non è reato”, “Welcome refugees”, “No borders, no nation, stop deportation”. Sono questi gli slogan che hanno accompagnato il flash mob che si è tenuto ieri, martedì 2 febbraio, a piazza Montecitorio a Roma. Organizzato da 18 associazioni (Medu, Roma che Accoglie, Amnesty International, Asgi, A Buon Diritto, LasciateCientrare, Casetta Rossa, Be Free, Action, CIR, ARCI di Roma, Laboratorio 53, Cittadini del Mondo, Senza Confine, Focus- Casa dei Diritti Sociali, Borderline-Europe, Borderline Sicilia Onlus, Diritti Umani Senza Frontiere), l’evento ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul dibattito politico relativo al reato di clandestinità, che secondo le associazioni promotrici il Governo «ritarda ad abrogare pur avendo da quasi due anni ricevuto mandato dal Parlamento». Per questo sotto Montecitorio, un gruppo di cinquanta volontari e attivisti, ha aperto gli ombrelli per formare la scritta #Migrare non è reato.

«Il reato di clandestinità è una legge ingiusta, inutile, dannosa e clandestina – spiegano le organizzazioni -. Ingiusta, perché punisce una persona unicamente in base al suo status. Inutile, perché non ha alcun effetto deterrente sull’immigrazione irregolare e non ferma le stragi in mare, come confermano i dati. Dannosa, perché produce ghettizzazione, razzismo e disagio sociale. Clandestina, perché il governo avrebbe dovuto provvedere alla sua abrogazione ma ritarda, adducendo motivazioni di inopportunità temporale, psicologica e di percezione di insicurezza».

«Già nell’aprile 2015, insieme ad Amnesty International, A Buon Diritto e Asgi abbiamo scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio chiedendo al Governo di esercitare la delega del Parlamento per procedere alla cancellazione del reato – spiega Alberto Barbieri, presidente di Medu (Medici per i diritti umani) -. Noi crediamo che questa legge sia ingiusta perché punisce la persona solo per il suo status e non perché ha commesso qualche reato. Sulla sua inutilità si sono espressi anche i magistrati: è la legge a essere clandestina, il Parlamento ne ha decretato l’abrogazione e quindi non può avere cittadinanza nel nostro territorio giuridico».

Tra gli organizzatori del flash mob anche i volontari del Centro Baobab di via Cupa a Roma, chiuso dal commissario Tronca. «Con diverse associazioni ci siamo messi in rete per organizzare questa giornata – spiega Roberto Viviani, uno dei volontari -. L’intento è tenere alta l’attenzione sui migranti; per noi le ragioni di opportunità non reggono, quando siamo di fronte al drammi veri e propri».

Migranti. Protesta "Migrare non è reato" 2

Alla fine della manifestazione, i promotori hanno consegnato una lettera appello a Walter Verini (Pd), membro della Commissione Giustizia della Camera. «Sono stato anch’io sorpreso dal rinvio dell’abrogazione – afferma – ma ne capisco il senso. Ritengo che prima togliamo il reato di clandestinità e meglio è, ma parlare di questi temi e non incontrare la condivisione nel Paese rischi a di essere un’arma a doppio taglio. Se non si inquadra in una politica europea è controproducente». In piazza, insieme ai manifestanti, anche alcuni parlamentari come Stefano Fassina (Sinistra italiana) , Giulio Marcon (Sel) ed Erasmo Palazzotto (Sel).

3 febbraio 2016