Monte Mario – San Pietro, Sinodo è camminare insieme

Il pellegrinaggio dei padri sinodali con momenti di preghiera collettiva e personale. Il cardinale Bassetti sugli abusi: «valutare molto bene con tutti gli strumenti della scienza coloro che si candidano al sacerdozio e alla vita religiosa»

Si è svolto nella mattinata di ieri, 26 ottobre, il pellegrinaggio dei padri sinodali dal centro Don Orione di Monte Mario (“l’unico momento sportivo del Sinodo” ha commentato scherzando il portavoce della sala stampa Greg Burke) fino alla basilica di San Pietro dove è stata celebrata la Messa, presieduta dal segretario del Sinodo cardinale Lorenzo Baldisseri, alla presenza di Papa Francesco. «Un pellegrinaggio molto bello con momenti di preghiera collettiva e personale» ha commentato il prefetto della Segreteria per la comunicazione Paolo Ruffini.

Il Sinodo si avvia alla conclusione e sono sostanzialmente due le tematiche emerse nel corso del consueto briefing sui lavori: la sinodalità e gli abusi sessuali. «Il pellegrinaggio è stato un esempio pratico del “camminare insieme” che è il Sinodo – ha detto il giovane uditore brasiliano Lucas Barboza Gallardo -. Al di là dei risultati e del documento finale la cosa più importante è questo esempio di processo, di apertura al dialogo, all’ascolto, di cultura del discernimento per arrivare a tutti». Un tema ripreso dal vescovo di Trujillo, monsignor Cabrejos: «Questo camminare insieme con i giovani richiama la Chiesa a un modo di essere attuale, promuovendo la partecipazione di tutti, a tutti i livelli. Siamo chiamati a far crescere questa collaborazione, la testimonianza e la missione» per una «Chiesa con le braccia aperte per tutti». Poi, rispondendo a una domanda, ha chiarito il senso della sinodalità: «Significa stare insieme collaborare, ascoltare, partecipare. Camminare insieme è la parola che lo spiega meglio». Sulla stessa linea il cardinale di Capo Verde Gomes Furtado che ha parlato di «Chiesa chiamata a essere comunione tra tutti, un’esperienza che ci deve aiutare tutti a costruire la Chiesa in questo mondo così frammentato».

Il presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti ha anche sottolineato la «policromia e polifonia» dell’aula sinodale. «Mi ha colpito – ha raccontato – l’intervento di un vescovo anglicano della Nigeria che ha paragonato lo scioglimento delle calotte polari che porta un danno incalcolabile alla terra al discioglimento della famiglia che provoca altrettanti danni. Ho ascoltato interventi di speranza e mi sembra molto bella la risposta del Sinodo nel documento finale» che riprende l’icona dei discepoli di Emmaus: «Noi speravamo…  oggi il mondo dei giovani è quello, noi speravamo. Hanno bisogno di qualcuno che gli scaldi il cuore e li accompagni. In fondo Gesù è la speranza non solo dei giovani ma del mondo intero».

L’altro argomento toccato ripetutamente è quello degli abusi sessuali. «Non solo, anche quelli di potere ci danno fastidio moltissimo e aspettiamo misure concrete da parte di tutte le Chiese locali – ha detto Gallardo – ma non è la Chiesa che vogliamo, quella che condividiamo è quella dell’allegria, dell’amore, della vicinanza. È una sfida molto grande, ho molti amici lontani dalla fede e subito parlano di questo. Per questo abbiamo la missione di mostrare che la Chiesa degli abusi non è quella di Gesù».

«Condivido quello che ha detto Lucas – ha aggiunto il cardinale Bassetti -. Non si può dire che perché riguarda una minima parte non riguarda la Chiesa. Tutti soffriamo ma il cammino deve continuare. A novembre come Cei avremo un’assemblea di 4 giorni e ci confronteremo a fondo su questo tema, c’è un documento in via di preparazione, a febbraio i presidenti delle conferenze episcopali sono convocati dal Papa. Occorre chiarezza e piena collaborazione con le autorità civili e giudiziarie, ma anche prevenzione, valutare molto bene con tutti gli strumenti della scienza coloro che si candidano al sacerdozio e alla vita religiosa. Non basta condannare ma bisogna prevenire e la Chiesa sta mettendo in atto tutti i mezzi». Bassetti ha anche confermato che nel documento finale «se ne parla in maniera esaustiva». «Non voglio che sembri una difesa della Chiesa – ha aggiunto il cardinale Gomes Furtado – ma quello degli abusi è un problema della società moderna, non solo della Chiesa. Le cause fondamentali secondo gli esperti si trovano in famiglia, spesso chi abusa da giovane è stato a sua volta abusato. Serve l’aiuto della scienza per liberarsi da questo flagello terribile».

 

26 ottobre 2018