Monsignor Sorondo: «Nuovi pianeti dimostrano quanto sia importante l’acqua»

Così il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze dopo l’annuncio della scoperta dei pianeti extrasolari

Così il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze dopo l’annuncio della scoperta dei pianeti extrasolari

I pianeti gemelli salveranno l’umanità da una ipotetica ma quanto mai plausibile distruzione del pianeta terra? «È un po’ difficile dirlo visto che si trovano a parecchi anni luce da noi. Se non salviamo noi il pianeta terra, i pianeti gemelli non ci salveranno». Risponde così monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, che proprio all’indomani dell’annuncio della Nasa sulla scoperta di un sistema di sette pianeti che richiamano, alla lontana, il sistema solare, sta promuovendo un seminario interdisciplinare su «Il diritto umano all’acqua» che sta riunendo alla Casina Pio IV, in Vaticano, studiosi, scienziati, teologi e rabbini di tutto il mondo.

La scoperta però – prosegue monsignor Sorondo parlando al Sir, a margine del convegno – «ci serve comunque e in un certo modo è una lezione. Mostra in primo luogo che tutto il problema relativo a questi pianeti gemelli ruota attorno alla presenza o meno dell’acqua. Se non hanno acqua, sono gemelli per modo dire, perché non sono realmente somiglianti al pianeta terra. In secondo luogo, ci serve per capire la preziosità che è l’acqua per la vita. Senza acqua non ci può essere vita. La singolarità del nostro pianeta è il ciclo dell’acqua che passa dallo stato solido, gassoso, liquido che produce la vita. Se questo ciclo venisse pesantemente compromesso o interrotto, non avremmo più vita sulla terra e faremmo la fine di altri pianeti come Marte».

Monsignor Sorondo richiama a questo punto la «grande responsabilità» che ricade sull’umanità di oggi e punta il dito sulle ragioni che stanno causando il riscaldamento climatico mettendo pesantemente a rischio il ciclo dell’acqua. «Io sostengo, come purtroppo anche l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” ha detto, che è l’attività umana che utilizza materiali fossili». Ne è un esempio il fatto che i gas che producono l’effetto serra e contribuiscono al riscaldamento globale, hanno già causato il dimezzamento dello spessore dei ghiacciai che forniscono acqua pulita ai nostri fiumi.

Nel presentare ai partecipanti il tema del seminario, monsignor Sorondo ha sollevato un secondo elemento del problema che sta particolarmente a cuore a Papa Francesco, e cioè «l’accesso universale all’acqua» che è «condizione essenziale per una vita dignitosa». La sua negazione purtroppo è causa non solo di povertà, ma anche di malattie e mortalità soprattutto nei bambini. Secondo i dati delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2014 circa 748milioni di persone ancora non avevano accesso all’acqua potabile e ciò – ha detto monsignor Sorondo – rappresenta «una vera tragedia» che chiede «determinazione» nell’agire. Il seminario – ha quindi concluso – vorrebbe giungere, grazie alla presenza di studiosi di diverse discipline e di tutto il mondo, a «una conclusione decisiva che possa contribuire a risolvere il problema che è vitale per il futuro del nostro pianeta e dell’umanità».

 

23 febbraio 2017