Monsignor Levi e la «pastorale trasversale»

Gennaio 2002, l’addio al sacerdote che per dodici anni diresse l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e per altri sedici lavorò a l’Osservatore Romano

«Appresa triste notizia dipartita Monsignor Virgilio Levi, invio sentite condoglianze insieme ad espressione di spirituale vicinanza» nel ricordo di questo «fedele ministro dell’altare» che ha svolto «un lungo e generoso servizio alla Santa Sede e alla Chiesa di Roma». È il messaggio di cordoglio espresso dal Papa per la morte – avvenuta nella sera di sabato 19 gennaio – del compianto sacerdote che ha guidato per dodici anni l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e Roma-sette. Il telegramma del Santo Padre a firma del Cardinale Sodano è stato letto nel corso della Messa esequiale presieduta martedì mattina in San Pietro (del cui Capitolo don Levi era coadiutore) dal Cardinale Virgilio Noè, Arciprete della Basilica Vaticana.

Davanti ai familiari, a cominciare dalla sorella Rosanna e dagli altri fratelli e sorelle presenti, alle delegazioni di associazioni ecclesiali, ai tanti amici e colleghi, il Cardinale Noè si è soffermato all’omelia sulla frase del Vangelo «Vegliate perché non sapete quando il padrone tornerà» ricordando che «don Virgilio l’aveva ascoltata molte volte e con la quale si è incontrato anche sabato sera. Dopo aver celebrato la Messa, si era ritirato nello studio e, quando la sorella era passata per dargli il saluto della buona notte, lo aveva trovato a terra».

Il Cardinale Noè ha ripercorso le tappe della vita di Monsignor Levi, dalla sua formazione ai diversi incarichi ricevuti (vedere articolo in basso) e all’esperienza della malattia. «La malattia pesante – ha continuato il Cardinale – gli fu compagna assidua per una lunga serie di anni, ma le difficoltà fisiche non diminuirono le sue forze morali né l’orientamento delle sofferenze alla volontà continua di Dio e della Chiesa».

A disposizione degli uffici presso i quali ha lavorato «mise il dono dell’intelligenza ed è possibile riscontrare ciò nei numerosi articoli che ha preparato nel 16 anni a L’Osservatore Romano, in cui ha esposto i problemi del mondo alla luce della fede». L’Arciprete della Basilica Vaticana ha proseguito ricordando alcuni libri scritti da Monsignor Levi, come ad esempio «Il Gesù di Paolo VI» e «I giorni dell’Anno Santo» (1975), e la recente raccolta di discorsi di Paolo VI «al popolo di Dio che è in Roma». «In questi testi – ha detto il Cardinale Noè – l’uomo di oggi veniva aiutato a cercare Dio nel conflitto delle interpretazioni, attraverso la breccia segreta che il Signore stesso apre nelle durezze dei cuori». Sempre nei suoi libri don Virgilio evidenziò anche l’amore di Giovanni Paolo II per Roma, «città dai disegni provvidenziali della Chiesa». Ma Monsignor Levi, ha sottolineato il Cardinale, era anche il prete della “pastorale trasversale”, che si «impegnava nel silenzio per il recupero di persone lontane da Dio», con mite e paterna bontà.

Con il Cardinale Noè hanno concelebrato alcuni Arcivescovi e Vescovi, tra cui l’Ausiliare di Roma Armando Brambilla, e 36 sacerdoti, tra i quali don Marco Fibbi, Direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali; don Giambattista Levi, fratello di don Virgilio, padre Gianfranco Grieco e padre Gino Concetti de L’Osservatore Romano. Presenti i canonici del Capitolo di San Pietro e del Capitolo di santa Maria ad Martyres (Pantheon); il direttore de L’Osservatore Romano, Mario Agnes, con il segretario di redazione Carlo De Lucia; il coordinatore di Roma-sette Angelo Zema e collaboratori del settimanale. I canti sono stati eseguiti dalla Cappella Giulia.

Al termine delle esequie, la salma è stata portata a Chiavenna, paese natale di don Virgilio, poi sepolto nel locale cimitero. (di Roberto Logli)

27 gennaio 2002