Monsignor Jeanbart: «Il mondo non dimentichi la guerra in Siria»

L’appello dell’arcivescovo melkita di Aleppo: «Qui la gente è disperata, priva dei beni minimi necessari. Viviamo di Provvidenza»

L’appello dell’arcivescovo melkita di Aleppo: «Qui la gente è disperata, priva dei beni minimi necessari. Viviamo di Provvidenza» 

È un grido che interpella la coscienza dell’occidente quello lanciato da monsignor Jean-Clément Jeanbart, arcivescovo melkita di Aleppo. La capitale Siriana è al collasso, il rischio è quello che i paesi occidentali rimuovano questa guerra dalla coscienza, abbandonando il popolo siriano al proprio destino. «La comunità internazionale – ha detto monsignor Jeanbart al Sir – non dimentichi la Siria, non snobbi questa guerra. Abbia a cuore le sorti del popolo siriano e della sua minoranza cristiana».

Da ultimo, l’inviato speciale Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha parlato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ribadendo la necessità di rafforzare il cessate il fuoco per distribuire gli aiuti umanitari, prima di riprendere le trattative tra regime e opposizione. La tregua, intanto, firmata a Ginevra e in vigore dal 27 febbraio scorso, viene violata quotidianamente.

L’arcivescovo Jeanbart parla di «gente disperata, priva dei beni necessari per vivere. Non c’è più lavoro e come chiese facciamo il possibile per cercare di venire incontro ai bisogni della popolazione. In alcuni casi diamo una piccola cifra mensile a chi non ha più un’occupazione per fare fronte alle esigenze più immediate. Offriamo cibo, medicine, acqua per quel che possiamo. Devo riconoscere che in questa condizione di estrema difficoltà stiamo facendo esperienza concreta di ciò che significa vivere di Provvidenza».

 

 

30 maggio 2016