Monsignor Giuseppe Gulizia: una vita per l’annuncio del Vangelo

Celebrati nella basilica lateranense i funerali del sacerdote che fu fondatore della parrocchia di Nostra Signora di Coromoto, a Monteverde

Celebrati nella basilica lateranense i funerali del sacerdote che fu fondatore della parrocchia di Nostra Signora di Coromoto, a Monteverde

Se il ministero di un sacerdote è fatto di testimonianza del mistero della morte e risurrezione di Cristo, anche il suo commiato dalla vita terrena va letto in questa chiave. Così monsignor Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare per il settore Centro, si è espresso nel corso delle esequie di monsignor Giuseppe Gulizia. Il rito è stato officiato stamattina, martedì 18 luglio, alle 10.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano, di cui l’anziano sacerdote era canonico. Ad animare la celebrazione, il coro della basilica papale diretto dal maestro Roberto Santi. Stretti attorno alla bara essenziale, rivestita di un semplice telo bianco e pochi fiori, i fratelli, la sorella del sacerdote e i nipoti.

«Chissà quante volte don Giuseppe avrà parlato della vita eterna – ha detto monsignor Ruzza nella sua omelia -, quante persone avrà consolato per la perdita e la morte di persone care», eppure oggi «lo immagino felice perché ha trovato quello che il suo sguardo acuto e vivo ha cercato e proclamato per anni». Commentando il brano del Vangelo di Marco, il presule ha sottolineato come «solo la speranza in Dio può far rotolare via la pietra posta davanti alla tomba», quella che le donne trovarono spostata, «la stessa che rischia di bloccare anche noi nella morsa del dolore e dell’angoscia di fronte alla dipartita di chi amiamo». Eppure oggi, ha continuato, nel saluto «al caro confratello, si compie per lui quello che ha sempre annunciato nel lungo servizio prestato alla nostra diocesi».

Monsignor Gulizia, nato a Caltagirone novant’anni fa, venne ordinato sacerdote all’inizio degli anni Cinquanta; è del 1967 il primo incarico a Roma, presso la parrocchia di San Giovanni di Dio, oggi Nostra Signora di Coromoto. Fu prima economo e poi parroco della comunità di Monteverde, fino al 1990. «La nostra parrocchia nacque con lui – ricorda la signora Annamaria -: c’era solo un garage, che fu adibito a piccola chiesa, e tanto entusiasmo». In seguito, Gulizia è stato assistente ecclesiastico diocesano dell’associazione “Familiari ed ausiliarie del clero”, «svolgendo questo incarico con attenzione e impegno concreti – ha evidenziato Ruzza -, mettendo passione e coinvolgimento sinceri».

È nel ricordo di tanta passione per la vita e per l’annuncio del Vangelo «che i parenti, gli amici e la comunità dei canonici possono trovare consolazione» per la perdita di don Gulizia, «certi che, in attesa della risurrezione finale, si trova già al cospetto della gloria di Dio». Perciò «solo nell’amore autentico del Padre – ha concluso il vescovo -, quello che ha squarciato il velo del tempio» si trova pace, nonché «nell’amore che, chi oggi vive in cielo, ha lasciato e testimoniato».

18 luglio 2017