Galantino: un nuovo umanesimo, contro l’insicurezza sociale

Il segretario generale Cei alla presentazione del Rapporto: «A fare paura economia, inefficienza e corruzione». Ai media: «Non distorcete la realtà»

Il segretario generale della Cei alla presentazione dell’VIII Rapporto: «A fare paura economia, inefficienza e corruzione». Ai media: «Non distorcete la realtà»

«Lavorare insieme per un nuovo umanesimo». Per il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino è questa la prospettiva da mettere in campo «di fronte alla paura dell’altro, alla crescita di insicurezza sociale per la mancanza di lavoro e la crisi economica». Lo ha spiegato ieri sera, martedì 24 febbraio, intervenendo alla presentazione dell’VIII Rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza sociale in Italia e in Europa, alla Camera dei deputati. Un umanesimo, quello disegnato dal vescovo, nel quale «la tutela della dignità di ogni persona informa la cultura, la politica, l’economia, l’informazione». Un umanesimo verso il quale cercheranno di fare alcuni passi insieme le Chiese italiane che si riuniranno a Firenze dal 9 al 13 novembre, per il Convegno ecclesiale nazionale. Le frontiere, ha detto il presule citando la Traccia in preparazione all’appuntamento di Firenze, «si possono difendere, cercando di costruire muri. Ma possono essere anche soglie, luoghi d’incontro e dialogo, senza i quali rischiano di trasformarsi in periferie da cui si fugge: abbandonate e dimenticate». Il movimento da fare allora «non è quello della chiusura difensiva, ma dell’uscita. Senza paura di perdere la propria identità, anzi facendone dono ad altri».

Per il segretario Cei, rilevare la percezione e la rappresentazione della sicurezza sociale significa offrire «uno strumento importante per cogliere la qualità della democrazia e orientare la cultura, la politica e lo stesso senso comune», ma bisogna fare attenzione a «non trasformare la percezione in un pregiudizio». Il fondamento della sicurezza sociale, ha sottolineato, «è la giustizia sociale»: la crisi economica invece aumenta la disuguaglianza sociale nel Pese, «e conseguentemente intacca la sicurezza sociale». Il «primo problema» per i cittadini, ha rilevato, è la disoccupazione o la non occupazione. Di qui la necessità di «un modello economico non solo locale ma globale, come ribadisce papa Francesco nell’esortazione Evangelii gaudium», e la sottolineatura che la «debolezza europea nasce dall’aver privilegiato obiettivi puramente finanziari e a breve termine rispetto a obiettivi condivisi di giustizia sociale». In Italia e in Europa, ha avvertito, «a far paura non sono anzitutto, i migranti economici o i migranti disperati che arrivano sulle nostre coste e che segnalano a loro volta una situazione di ingiustizia sociale nel mondo vicino a noi, bensì i drammi dell’economia, l’inefficienza e la corruzione politica».

Da monsignor Galantino è arrivata anche l’indicazione di «rafforzare, in nome della sicurezza e giustizia sociale, l’Unione europea». Anche «attraverso una politica comune, un’organizzazione più forte, una difesa condivisa, una politica dell’immigrazione aperta alle identità molteplici e a condividere l’accoglienza di chi chiede una protezione internazionale». Per il segretario Cei infatti «solo dentro un quadro europeo e internazionale di tutela del bene comune è possibile anche tutelare meglio gli interessi nazionali». L’alternativa, per l’Europa, è quella dell’«involuzione» e della «decomposizione», minacciata da nazionalismi e populismi.

Un monito, infine, anche ai media, che «possono aiutare a rappresentare la realtà o ad alimentare la percezione, il pregiudizio». Talvolta, ha spiega in riferimento al rapporto Unipolis, «la notizia non segue la realtà (come nel caso della criminalità, i cui dati sono rimasti invariati in questi anni), ma crea una percezione diversa. Al tempo stesso si creano dei capri espiatori della criminalità, come gli immigrati o i rom, alimentando la paura in un italiano su 3 (33%)». In assenza di un codice deontologico, «i media possono diventare linguaggi distorcenti nella costruzione della sicurezza sociale».

25 febbraio 2015