Misure antiterrorismo anche in Italia: a rischio fiere e concerti

Dopo l’attentato a Berlino, sale l’allarme in tutto il Paese. Possibili stop a eventi senza misure di sicurezza. Minniti: Comitato in seduta permanente

Dopo l’attentato a Berlino, sale l’allarme in tutto il Paese. Possibili stop agli eventi di piazza senza le necessarie misure di sicurezza. Minniti: Comitato in seduta permanente

Mercatini, luoghi di culto, stazioni, aree di maggiore aggregazione e centri commerciali sorvegliati speciali. All’indomani dell’attentato terroristico al mercatino di Natale di Berlino, la sera del 19 dicembre, da nord a sud Italia il livello di allerta è stato ulteriormente innalzato e il Viminale rimodula le misure di sicurezza e prevenzione. Dodici intanto le vittime accertare a Berlino; 48 i feriti. Risulta dispersa una 31enne italiana, Fabrizia di Lorenzo, di Sulmona (L’Aquila). Nella serata di ieri, 20 dicembre, l’Isis ha rivendicato l’attentato attraverso l’agenzia di stampa Amaq news agency legata agli jihadisti, definendo il terrorista un «soldato dello Stato islamico». Nella rivendicazione si legge: «È una vendetta per gli attacchi in Siria».

Dagli 007 arriva la conferma che non vi sono segnali specifici di allarme riguardanti l’Italia, comunque «non si può escludere il compimento di atti emulativi», ha tenuto a precisare il capo della polizia Franco Gabrielli. Il ministro dell’Interno Marco Minniti, durante il Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa), al quale hanno partecipato i vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di intelligence, ha chiesto ai prefetti e ai questori di rafforzare i controlli nelle aree di maggiore afflusso di persone in previsione di eventi o cerimonie organizzate per le festività natalizie e nei luoghi che maggiormente attirano visitatori. Laddove lo ritengano necessario, possono anche vietare concerti e fiere in programma in luoghi dove non è possibile attuare le cosiddette “misure di sicurezza passive” cioè tutte quelle barriere che impediscono, per esempio, l’accesso ai veicoli, come dissuasori, barriere new jersey e transenne. Come tristemente dimostrato dall’attentato sulla Promenade des Anglais a Nizza il 14 luglio scorso e da quest’ultimo a Breitscheidplatz, nei pressi della Kurfuerstendamm, nel cuore di Berlino, infatti, le nuove “armi” dei terroristi ora sono i Tir e i mezzi pesanti lanciati a folle velocità su inermi cittadini riuniti per eventi pubblici.

Quello messo a punto dal Viminale è un sistema di sicurezza che ricalca le decisioni già prese il 16 dicembre scorso, quando Minniti aveva presieduto il suo primo Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il neo ministro aveva già stabilito di «mantenere alto il livello di attenzione e vigilanza, anche per i riflessi sotto il profilo dell’ordine pubblico e nei confronti degli obiettivi sensibili», dicendosi inoltre favorevole alla proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2017, dell’impiego di 7.050 militari delle forze armate nei servizi di vigilanza del territorio e presso gli obiettivi sensibili. Su richiesta di Minniti il Comitato rimarrà riunito in seduta permanente.

Il premier Paolo Gentiloni ha invece incontrato a Palazzo Chigi i tre direttori delle agenzie di intelligence Alessandro Pansa (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), Mario Parente (Agenzia informazioni e sicurezza interna) e Alberto Manenti (Agenzia informazioni sicurezza esterna) per fare il punto sulla situazione. Il Viminale ha inoltre chiesto a prefetti e questori di convocare i Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica provinciale allo scopo di riverificare ogni situazione di rischio e predisporre idonee misure di sicurezza come, per esempio, la delimitazione di zone di rispetto e prefiltraggio.

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano, durante un incontro a Parigi con l’omologo francese Jean-Marc Ayrault, ha evidenziato che in Italia «non esiste rischio zero» e l’allerta terrorismo «resta sempre altissima. Le misure di sicurezza italiane sono attentamente valutate dal Viminale. Fino a questo momento i nostri sistemi antiterrorismo hanno dato una straordinaria prova di efficienza. Ma i fatti di Berlino non contribuiscono certo a farci allentare le antenne».

21 dicembre 2016