Missionari Oblati in “arresto amministrativo” in Bielorussia

Fermati l’8 maggio, sono stati finalmente raggiunti da alcuni beni inviati dalla Provincia Omi polacca. Preoccupazione per il loro status giuridico e per la loro salute

Sono stati arrestati lo scorso 8 maggio in Bielorussia i padri Andrzej Yuchnevich e Pavel Lemekh, Missionari Oblati di Maria Immacolta (Omi) in servizio nel santuario diocesano di Nostra Signora di Fatima a Shumilino. Preoccupazioni erano state immediatamente espresse dal superiore generale della Congregazione, sia riguardo lo status giuridico che riguardo la salute dei due religiosi detenuti, dei quali la Provincia Omi polacca – alla quale la Missione in Bielorussia appartiene – ha cercato nei giorni scorsi di capire meglio la situazione.

In una nota di aggiornamento diffusa ieri da padre Paweł Gomulak, coordinatore dei media della Provincia, si legge che la Provincia Omi è riuscita a inviare alcuni beni di prima necessità ai due missionari. Secondo le informazioni ufficiali della diocesi di Vitebsk, gli Oblati confermano che entrambi  sono in “arresto amministrativo”: padre Andrzej per 15 giorni e padre Pawel per 10 giorni. «Continuiamo a pregare – si legge nel comunicato – e chiediamo a tutte le persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera. Preghiamo anche per la comunità parrocchiale di Shumilino, che attualmente è priva di assistenza pastorale».

Alla base dell’arresto, il sostegno dei due missionari al popolo ucraino, nella guerra contro la Federazione russa. «Dall’inizio dell’invasione su vasta scala, nel santuario di Nostra Signora di Fatima padre Andrii Yukhnevich, superiore della Missione Oblata in Bielorussia, ha organizzato una preghiera costante con l’intenzione di porre fine alla guerra in Ucraina e convertire Russia e Bielorussia», viene precisato infatti nella nota della Provincia Omi.

17 maggio 2024