“Like a rolling stone”, nel 1965 il capolavoro di Dylan
La “miss solitudine” al centro della canzone indicata dalla rivista “Rolling stone” come la più bella di tutti i tempi
«La vita non è il tempo per possedere ma per amare», ha detto Papa Francesco in una recente udienza generale nella catechesi sul comandamento “Non rubare”. E ha indicato la prospettiva positiva del precetto, ricordando che sulla terra dovremmo essere “amministratori” dei beni che ci sono affidati. Senza lasciarsi vincere dalle distorsioni cui porta il voler possedere. «Si comincia con l’amore per il denaro, la fame di possedere; poi viene la vanità… – dice ancora Francesco – e, alla fine, l’orgoglio e la superbia». E se a un certo punto il denaro viene a mancare? Si resta soli perché si è puntato solo su quello.
Tutto crolla intorno. E si diventa come “una pietra che rotola”. C’è qualcuno che ha reso bene questa idea in musica. Con un capolavoro che ha fatto epoca. “Like a rolling stone”, “come una pietra che rotola”. Da quel giorno la musica è cambiata. E quel “qualcuno” è Bob Dylan.
«Un tempo ti vestivi per bene / gettavi una moneta al mendicante da giovane, vero? / La gente ti diceva “Attenta tesoro, finirai per cadere” / pensavi che ti stessero prendendo in giro / Eri solita ridere / di tutti quelli che arrancavano / Ora non fai la voce grossa / Ora non sembri più così orgogliosa / dato che devi elemosinare il tuo prossimo pasto / Come ci si sente / Come ci si sente / Senza una casa? / Come una completa sconosciuta / Come una pietra che rotola?». Una pietra miliare nella storia del rock che inizialmente non era neppure pensata come una canzone.
«Non aveva un nome, un ritmo base su un foglio incentrato sull’odio che sentivo – disse più tardi Dylan -. E alla fine non era odio, era solo per dire a qualcuno qualcosa che non sapevano. Dirgli che erano fortunati. Vendetta, ecco una parola migliore per descriverlo. Non ho mai pensato a questo come a una canzone, finché un giorno mi sedetti al piano, cantando molto lentamente “How does it feel?”…». E ne scaturì – era il 1965 – qualcosa che sorprese il mondo. «Dopo averla scritta non mi interessava più scrivere un romanzo o un dramma. Perché era una categoria completamente nuova». Dall’altra parte dell’oceano c’erano i Beatles, ma in America tanti altri artisti erano ancora di là da venire, e quel sound, quei versi lasciarono il segno.
«La prima volta che ho sentito Bob Dylan stavo in macchina con mia madre a sentire “Ymca”, e poi arrivò quel colpo di rullante che risuonò come se qualcuno avesse sfondato a calci la porta della tua mente». A dirlo non è un cantante qualsiasi, ma “The Boss”, Bruce Springsteen, proprio parlando di “Like a rolling stone”, che la rivista americana Rolling Stone ha indicato come la canzone più bella di tutti i tempi.
«Sei stata nelle migliori scuole, va bene, Signorina Solitaria» – prosegue la canzone – «Ma sai che era solo per ubriacarti / e nessuno ti ha mai insegnato come vivere per strada / E ora scopri che devi fartene un’abitudine / Dicevi che non saresti mai scesa a compromessi / con il vagabondo misterioso, ma ora ti accorgi / che lui non sta vendendo alibi / Mentre fissi il vuoto dei suoi occhi / E gli chiedi se vuole trovare un accordo… Non ti sei mai curata dello sguardo cupo dei giocolieri e dei pagliacci / quando tutti facevano trucchi per te / Non hai mai capito che non è bene / lasciare che gli altri ti divertano».
«La principessa sul campanile e tutte le belle persone / bevono e pensano che ce l’hanno fatta / E si scambiano tutti preziosi regali / Ma tu faresti meglio a impegnare / il tuo anello di diamanti, tesoro / Eri solita ridere / di Napoleone in stracci e del linguaggio che usava / Vai da lui ora, ti sta chiamando, non puoi rifiutare / quando non hai nulla, non hai niente da perdere / Sei invisibile ora, non hai segreti da nascondere». Per finire con il celebre ritornello. «Come ci si sente / Come ci si sente / ad essere sola? / Senza sapere dove andare? / Come una completa sconosciuta / Come una pietra che rotola?». «Come ci si sente? Senza sapere dove andare?», domande che per tanti risuonano anche oggi e interpellano sul senso che si dà alla vita.
13 novembre 2018