Minori e violenza, Filomena Albano: «Obiettivo prevenzione»
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ascoltata dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta da Licia Ronzulli. «Impegnarsi per conciliare i tempi lavoro-famiglia dei genitori»
“La violenza tra minorenni e ai danni dei minorenni”. Su questo tema nella mattinata di oggi, 23 gennaio, la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza presieduta da Licia Ronzulli ha ascoltato l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano. «L’obiettivo in materia di violenza deve essere la prevenzione – ha chiarito immediatamente Albano -. Bisogna, ad esempio, promuovere la cultura della mediazione come modalità per prevenire ogni forma di violenza». Positiva, secondo l’Autorità garante, l’istituzione in Italia di un ordinamento penitenziario minorile. «È importante adesso, per i ragazzi che “inciampano nella giustizia’” introdurre la mediazione penale». Si tratta di «una forma di giustizia riparativa che favorisce la responsabilizzazione dell’autore, prevenendo le recidive, e prende in considerazione la vittima minorenne, che può così elaborare il proprio vissuto».
Sul tavolo, inevitabilmente, il tema dell’emergenza educativa, in relazione al quale Albano ha invitato a impegnarsi per «conciliare i tempi lavoro-famiglia dei genitori» e a introdurre, ad esempio, «l’home visiting per sostenere la genitorialità fragile, dopo la nascita del bambino, e creare contesti familiari sereni». Ancora, l’Autorità garante ha invitato a una rinnovata attenzione anche verso gli orfani di crimini domestici. «È urgente l’adozione del decreto attuativo della legge approvata un anno fa a loro tutela. A questo proposito l’Autorità garante ha scritto una nota di sollecito al ministero dell’Economia: bambini e famiglie hanno bisogno di supporto, non lasciamoli senza».
Per l’Autorità garante è necessario anche attivare un sistema continuativo di rilevazione dei dati sulla violenza nei confronti dei minorenni, che sia allineato alle voci di classificazione dell’Oms e che consenta di porre in essere interventi preventivi mirati. «Bisogna far emergere il sommerso – ha aggiunto -. Occorre spingere i bambini a parlare». Vanno in questa direzione le due campagne del Consiglio d’Europa sostenute dall’Autorità garante: “Dillo a qualcuno di cui ti fidi” e “Start to talk”, quest’ultima sugli abusi sessuali nello sport, ambito nel quale è stata avviata un’interlocuzione con il Coni. Da ultimo, nel corso dell’audizione è stata ribadita l’opportunità di una rapida introduzione della videosorveglianza in asili nido e scuole dell’infanzia.
23 gennaio 2019