Minori e abusi, Zollner: «La prima cosa è esserci e ascoltare»

La consegna del gesuita (Gregoriana) agli insegnanti di religione cella diocesi, riuniti in assemblea formativa al Divino Amore. Il “grazie” del vicegerente Reina

In tutto il mondo, nello scorso anno, un quarto dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra i 2 e i 17 anni è stato vittima di maltrattamenti fisici, più di un terzo ha subito un abuso emotivo mentre si stima che ne abbia subito uno sessuale il 18% delle femmine e l’8% dei maschi. Equivale a dire che «fino a 1 miliardo di bambini e ragazzi hanno subito violenza e forme di trascuratezza, con un costo psicologico ed emotivo che va molto oltre perché coinvolge anche le famiglie e le istituzioni in cui vivono». Questi i dati dell’Organizzazione mondiale della salute che il gesuita Hans Zollner, direttore dell’Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana, ha presentato sabato mattina, 7 settembre, in occasione dell’assemblea formativa degli insegnanti di religione cattolica della diocesi all’inizio del nuovo anno scolastico, nell’auditorium del Santuario del Divino Amore, a Castel di Leva. Il tema: “Spazi sicuri e relazioni sane nel mondo della scuola: una responsabilità condivisa”

Promosso dall’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica del Vicariato, l’incontro è stato aperto dall’invito del religioso a ricordare che «questi dati non sono solo numeri astratti perché dietro ciascuno ci sono persone concrete» e a «rafforzare la nostra consapevolezza comune che facciamo parte della Chiesa, chiamati cioè a operare a favore della dignità della persona». L’impegno è dunque, per Zollner, «alla salvaguardia e alla prevenzione» pur nella consapevolezza che «non abbiamo le soluzioni ma vogliamo sensibilizzare rispetto a quello che possiamo fare e la prima cosa è esserci e ascoltare – ha sottolineato -, facendo comprendere alla vittima che può fidarsi», laddove «per ascoltare, che non è solo udire la voce ma entrare in una relazione di fiducia pur con i nostri limiti e rimanere con il cuore, non serve una specifica preparazione psicoterapeutica».

Guardando poi in particolare alla situazione in Italia, padre Zollner ha riferito che secondo i dati rilevati dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza «nel 91,4% dei casi il maltrattante non è uno sconosciuto o un criminale ma un familiare». Di qui «l’importanza di educare a relazioni sicure non solo il singolo ma anche il sistema familiare», laddove sono «i partner e i fratelli che in famiglia corrono il maggiore rischio di essere abusatori». Ancora, un altro dato allarmante è quello relativo all’aumento «di quasi il 50% post-pandemia dei casi di pedopornografia» che va di pari passo con «lo spaventoso aumento degli adescamenti online dei minori», sono ancora le parole del religioso, che ha sottolineato come «sia nella famiglia che nella scuola mancano gli strumenti per educare all’uso sicuro degli strumenti digitali, che per i ragazzi sono uno strumento di socialità». Alla luce di una situazione complessa che richiede un forte intervento preventivo, Zollner ha auspicato che in classe i docenti di religione cattolica facciano «ciò che potete» perché «avete tanto da dare e allora cercate di offrirlo».

In particolare Alessandra Campo, docente incaricato associato dell’Università Gregoriana, ha ricordato che «va messa al centro la relazione da vivere con empatia» così da poter riconoscere «quei segnali di allerta che possono rimandare alla possibilità di una problematica». Allora, anche come docenti, ha evidenziato l’esperta, ciò che più conta «è “esserci”, creando spazi relazionali in più per poter costruire le condizioni per cui la vittima senta di potersi fidare».

Le conclusioni, al termine della «intensa mattinata di formazione», sono state affidate a Rosario Chiarazzo, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica, che ha auspicato una «continuità di collaborazione tra il nostro Ufficio diocesano e l’Istituto dell’Università Gregoriana per poter fornire sussidi utili ai docenti ed essere innovativi nell’affrontare queste tematiche». Ad aprire i lavori era stato invece il vicegerente Baldo Reina, che ha sollecitato gli insegnanti, ringraziandoli per «la vostra presenza e la vostra testimonianza», a «sentirsi parte attiva della vita della diocesi» specie alle porte del Giubileo, «un anno che ci coinvolgerà in modo straordinario come Chiesa di Roma».

9 settembre 2024