Migrazioni, urgente un progetto europeo

Al liceo Montale una tavola rotonda nella Giornata contro la tratta degli esseri umani. Gli organizzatori: «In ballo c’è la coscienza civile del continente»

Al liceo Montale una tavola rotonda nella Giornata contro la tratta degli esseri umani. Gli organizzatori: «In ballo c’è la coscienza civile del continente»

Bisogna superare la paura e costruire un progetto europeo. Il messaggio chiaro a favore dell’integrazione è stato lanciato ieri, 29 ottobre, in occasione della Giornata europea contro la tratta degli esseri umani dal liceo Eugenio Montale di Roma. Gli studenti, guidati dal professore di filosofia Claudio Guerrieri, membro del Movimento dei Focolari e della Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo di Roma, hanno avuto modo di ascoltare il parere di due esperte: Flavia Cerino, avvocato e tutrice di minori non accompagnati che sbarcano in Sicilia per il Tribunale di Catania, appartenente anche lei ai Focolari, e la pastora Gabriella Lio, vicepresidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, entrambe in prima linea per la lotta a favore dell’integrazione. A introdurle, la giornalista Corinna Spirito. Ancora, hanno offerto la loro testimonianza ai giovani romani due ragazzi di poco più che vent’anni, scappati dall’Afghanistan e dal Mali, che oggi finalmente si sentono a casa in Italia.

La manifestazione è nata dalla collaborazione tra il liceo Montale e la Commissione diocesana per l’ecumenismo. «Il dialogo tra le confessioni, l’attenzione a lavorare insieme è importante» sottolinea Guerrieri, che spiega: «Vogliamo mettere a fuoco che l’emigrazione è un fenomeno non di emergenza ma è capitale umano che entra in gioco in Europa ed è un fenomeno a livello mondiale». In ballo, rimarca il professore, «c’è la coscienza civile europea».

Molte le domande degli studenti, soprattutto ai due ragazzi rifugiati. Partiti da due Paesi diversi, entrambi   hanno affrontato viaggi estenuanti e costosi, superando il deserto e il mare, per approdare in Italia. «Oggi mi sento a casa», racconta Davoud, arrivato 15 anni fa dall’Afghanistan e aiutato dalla Comunità di Sant’Egidio. Il ragazzo fuggito dal Mali è giunto solo un anno fa; durante il suo viaggio ha subito il carcere in Libano e oggi aspetta ancora che il suo status venga definito: «Ho lasciato il mio Paese perché è scoppiata una terribile guerra: la mia famiglia voleva che io lasciassi gli studi e andassi a combattere, ma io non volevo. Ho deciso di andarmene e continuare a studiare, perché io voglio la pace». L’Italia è stata un caso, ma per tutti e due è diventato il Paese dove realizzare i propri sogni.

Flavia Cerino ha poi spiegato la procedura di accoglienza. «Si valuta la richiesta di asilo: possono volerci anche mesi. L’Italia ha un buon sistema di accoglienza: la rete Sprar», il Sistema di protezione per l’accoglienza dei rifugiati che comprende una serie di centri di “seconda accoglienza” destinati ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale, in cui attivare un percorso di integrazione. «I tempi però – ha evidenziato l’avvocato – spesso sono lunghissimi ed estenuanti», e soprattutto, ci sono pochi posti: «Solo 16mila, e i rifugiati vengono a volte accolti nei centri di accoglienza per i richiedenti asilo, che danno meno servizi. Un vero e proprio parcheggio. Dove vengano indirizzati lo decide la sorte». In questa situazione, è fondamentale, secondo Cerino, l’opinione pubblica: «Voi – ha detto ai giovani del Montale – potete studiare, conoscere, approfondire pensare. Potete essere voi i primi a elaborare delle strade, le vostre idee hanno un grande valore».

La pastora Lio ha poi raccontato l’esperienza della Chiesa Evangelica a Lampedusa. «Noi – ha riferito – abbiamo un piano chiamato Mediterranean Hope, nato il 3 ottobre 2013». Oltre all’aiuto concreto ai migranti che sbarcano sulle coste, è stato messo a fuoco un progetto per far entrare i richiedenti asilo in aereo, in un modo sicuro: «Hanno diritto ad emigrare e a non subire soprusi, perché prima di tutto sono esseri umani».

30 ottobre 2015