Migrazioni, Mattarella: «Porre in campo soluzioni nuove e coraggiose»

La conferenza stampa del capo dello Stato al termine della visita in Sicilia del presidente della Repubblica federale di Germania Steinmeier. Le regole di Dublino, «preistoria»

Dalla Sicilia arriva l’invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a «pensare in maniera adeguata», davanti a un fenomeno complesso come quello delle migrazioni. Lo ha spiegato ai giornalisti, incontrandoli ieri, 21 settembre, al termine della visita nell’isola di Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica federale di Germania: «Altrimenti sarebbe come usare strumenti rudimentali e superati di fronte a fenomeni totalmente nuovi. Anche per questo, ad esempio, le regole di Dublino sono preistoria. Voler regolare il fenomeno migratorio facendo riferimento agli Accordi di Dublino – ha aggiunto – è come dire “realizziamo la comunicazione in Europa con le carrozze a cavalli”. Era un altro mondo, quello. Non era cominciato il fenomeno di immigrazione di massa». Proprio per questo, «pensare e far riferimento, come alcuni Paesi dell’Unione fanno ancora – ha rimarcato -, basandosi sugli Accordi di Dublino è come fare un salto in un’altra era storica. È proprio una cosa fuori dalla realtà. Per questo occorre, però, uno sforzo in cui nessuno ha la soluzione in tasca, nessuno deve dettare indicazioni agli altri ma, insieme, cercarla velocemente, prima che sia impossibile governare il fenomeno, e trovare nuove formule, nuove soluzioni».

Volgendo lo sguardo alle numerose cause alla base delle migrazioni, il capo dello Stato ha esortato quindi a «studiare, definire, porre in campo delle soluzioni nuove, coraggiose e non superficiali. Né soluzioni approssimative. Occorrono soluzioni naturalmente europee – ha ribadito -, perché non è un problema che un Paese da solo può affrontare, neppure il più grande. Ma occorrono soluzioni nuove, da studiare approfonditamente, con serietà». E ha chiamato in causa i governi, chiamati a porre in campo le idee e a confrontarsi. «I dieci punti della presidente von der Leyen sono interessanti, come lo sono stati alcuni passi avanti dei Consigli europei dei mesi passati. Quello che è importante è che tutti in Europa comprendano come il problema esiste e non si rimuove ignorandolo. Ma va affrontato per non lasciare il protagonismo di questo fenomeno globale ai trafficanti, ai crudeli trafficanti di esseri umani», le parole di Mattarella.

Tra le domande dei giornalisti anche quella sul meccanismo di solidarietà volontaria, sul quale la Germania si è tirata indietro. «Come è noto – la risposta del presidente della Repubblica -, questo è un argomento di cui stanno parlando i due ministri degli Interni, della Germania e dell’Italia. E sono convinto che troveranno certamente una soluzione collaborativa, come è sempre avvenuto, e come avviene abitualmente tra Germania e Italia. Quello che è emerso nei colloqui tra il presidente Steinmeier e me – ha precisato – è la perfetta omogeneità di valutazione del fenomeno migratorio, che non colpisce soltanto l’Italia, ma colpisce anche la Germania, con altre rotte che non attraversano il Mediterraneo ma l’Europa continentale. Abbiamo entrambi la percezione che è un fenomeno epocale che va governato con visione del futuro, non con provvedimenti improvvisati o tampone; con una visione del futuro coraggiosa e nuova rispetto a un fenomeno così grande».

La sfida migratoria, nell’analisi del capo dello Stato, è solo una delle tre «questioni primarie che sono di fronte al mondo e, per quanto ci riguarda, di fronte all’Europa». Le altre sono quella climatica e quella energetica, del mutamento energetico». Ha riferito quindi di aver sorvolato con Steinmeier «le zone colpite dagli incendi di pochi mesi fa, qui in Sicilia, come è avvenuto in Grecia, come è avvenuto in Spagna, in Portogallo, come è avvenuto in tanti Paesi come conseguenza anche dell’effetto di mutamenti della temperatura, del clima, delle condizioni meteorologiche inconsuete che si sono verificate sia qui che altrove. Condizioni – ha sottolineato – che hanno provocato incendi, ma anche alluvioni, anche con fenomeni tropicali che hanno danneggiato fortemente molte zone dei diversi Paesi dell’Unione». Nel pomeriggio poi i due leader hanno visitato, a Catania, uno stabilimento attivo nella linea dei programmi europei per le energie pulite e compatibili. «Un’altra tappa – l’ha definita Mattarella -, che sottolinea un’esigenza comune, che avvertiamo, Germania e Italia, e che avverte l’Unione nel suo complesso. E, per quanto ci riguarda, insieme vorremmo aumentasse la sua attenzione a questi riguardi».

I due capi di Stato hanno «affrontato in concreto il tema migratorio, così intensamente all’ordine del giorno in questo periodo, non soltanto in Europa o nei Paesi del Mediterraneo, nei Paesi del Nord Europa attraverso la rotta balcanica, o in quella che passa dalla Bielorussia, ma anche in altre parti del mondo. Perché il fenomeno è globale e si registra in tutte le parti del mondo», è la rassicurazione del presidente italiano. «Come Paesi fondatori dell’Unione europea, avvertiamo insieme la responsabilità di incentivare e accrescere l’integrazione europea e di farla crescere perché la Casa europea si completi nella maniera più armonica e più efficace possibile – ha affermato -. Anche per garantire all’Europa, nella comunità internazionale sempre più contrassegnata da grandi soggetti protagonisti, una voce autorevole, portatrice dei valori di democrazia, pace, tolleranza, della civiltà europea».

22 settembre 2023