Migrazioni, la Cei lancia “Liberi di partire, liberi di restare”

La campagna finanzierà con 30 milioni dell’8xmille progetti mirati e concreti nei 10 Paesi di maggior provenienza di minori

La campagna finanzierà con 30 milioni dell’8xmille progetti mirati e concreti nei 10 Paesi di maggior provenienza di minori

Al via la campagna Cei sul tema delle migrazioni “Liberi di partire, liberi di restare” che ha l’obiettivo di svilupparsi su un livello «culturale e pastorale generale sui fenomeni migratori». L’intenzione è quella di costituire un’occasione di «finanziamento e realizzazione di progetti mirati e concreti». «I grandi flussi migratori in atto di tali popolazioni – si legge in una nota della Cei -, senza alcuna tutela dei loro diritti umani fondamentali, vanno ad inserirsi in una crisi internazionale ed europea sempre più pesante», nella quale si sottolinea che «i migranti sono diventati spesso “merce di scambio” per scopi politici o per baratti governativi».

«Ne consegue che accogliere i
migranti non è sufficiente, ma occorre un approccio culturale, politico e pastorale ampio», afferma la Cei, secondo cui «è necessario allargare le strategie di intervento, anche le nostre, includendo un’attenzione e una progettazione a partire dalle realtà locali nei Paesi di origine, in quelli di transito e in Italia, che si vada ad aggiungere in modo organico a quanto già si sta facendo». Tra i beneficiari privilegiati vi saranno i migranti minorenni e le loro famiglie, le vittime di tratta e le fasce più deboli.

Nella campagna saranno impegnati 30 milioni di euro dei fondi dell’8xmille della Cei per una progettualità che si svilupperà lungo un triennio. I progetti «verranno realizzati in primo luogo nei 10 Paesi di maggior provenienza dei minori – si spiega nella nota – con un’attenzione prioritaria all’Africa. Considerando le rotte migratorie, un secondo livello saranno i Paesi del Nord Africa, luoghi di transito e di continue sofferenze dei migranti in generale e dei minori in particolare».

Infine, «un ulteriore livello progettuale vedrà coinvolte le realtà ecclesiali attive nell’accoglienza e nella cura dei minori migranti in Italia a partire da quelle più vicine ai porti di sbarco degli stessi». Tra gli ambiti prioritari di intervento vi saranno «l’educazione e la formazione (anche professionale), l’informazione in loco, progetti di carattere sociale e sanitario, progetti in ambito socio-economico per la promozione di opportunità lavorative, accompagnamento ai rientri di coloro che intendono volontariamente procedere in tal senso».

23 marzo 2017