Migranti: nuovi arrivi con i corridoi dal Libano

62  rifugiati siriani, tra cui numerosi minori, in arrivo a Fiumicino il 1° dicembre. Altri 18, sempre da Beirut, sono attesi per il 6. Accoglienza in diverse regioni italiane

62 rifugiati siriani, tra cui diversi minori, che hanno vissuto a lungo nei campi profughi libanesi e in alloggi precari alla periferia di Beirut. Sono loro i prossimi migranti che i corridoi umanitari porteranno in Italia: arriveranno a Fiumicino venerdì prossimo, 1° dicembre, con un volo proveniente da Beirut. Pochi giorni dopo, mercoledì 6, sempre dalla Capitale libanese arriveranno altre 18 persone.

In un momento difficilissimo per il Libano, anche a causa del vicino conflitto tra Israele e Hamas, a rendere possibile il loro approdo in Italia è proprio l’esperienza dei corridoi umanitari, promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi ministeri dell’Interno e degli Esteri. Si uniscono alle oltre 2.700 persone che dal febbraio 2016 sono arrivate in Italia solo da questo Paese, grazie ai corridoi; un numero che sale a oltre 6.700 se si guarda ai rifugiati giunti complessivamente in Europa con lo stesso canale.

«I nuclei familiari saranno accolti in diverse regioni italiane, in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza con i corridoi umanitari e ormai bene integrati nel nostro Paese, in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane e associazioni – spiegano da Sant’Egidio -. Queste ultime li accompagneranno nel percorso di integrazione, grazie all’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, all’inserimento nel mondo lavorativo».

I corridoi umanitari, interamente autofinanziati, sono «un’iniziativa della società civile che rivela quanto sia possibile coniugare la salvezza dai viaggi in mare – e quindi dai trafficanti di esseri umani – con l’accoglienza e l’integrazione. Una best practice riconosciuta a livello internazionale che può diventare un modello per tutta l’Unione europea – rivendicano ancora dalla Comunità -. In questo tempo, segnato dal moltiplicarsi delle guerre, sono una risposta concreta per persone e famiglie vulnerabili, che hanno il diritto di essere protette e a cui va offerto vita e speranza per il futuro».

29 novembre 2023