Migranti: nasce “Educare senza confini”

Si chiama “Educare senza confini” il nuovo progetto educativo dell’impresa sociale Sophia, impegnata per l’accoglienza e l’integrazione, che forma i giovani del Senegal e della Guinea sui rischi dell’immigrazione clandestina e sulle vie sicure e legali per partire. Attualmente si sta svolgendo attualmente a Conakry, in Guinea, nel Lyceé Bonfi, per 750 studenti. Mamady, formatore di Sophia di origine guineana, è tornato nel suo Paese per raccontare la sua esperienza di migrazione e per condividere tutte le informazioni utili per scegliere consapevolmente se partire o restare affinché nessuno si trovi, come lui, nella situazione di dire: «Quando sono partito non sapevo nulla della Libia».

Da uno studio condotto dall’impresa sociale a Dakar, in Sengal, che ha coinvolto oltre 700 studenti, emerge che nonostante 9 giovani su 10 vogliano emigrare, solo un terzo conosce le vie legali per farlo e quanto è pericoloso il viaggio. La ricerca conferma la denuncia dell’Iom riguardo all’inconsapevolezza dei giovani migranti del rischio che si corre di subire traumi e abusi nei “Paesi di transito” illegale, come la Libia e l’Algeria. «Di fronte all’ennesimo viaggio traditore, che ha sottratto 130 anime dalla speranza di un futuro migliore, non possiamo che chiederci se almeno fosse proprio quello il meglio che quei giovani volevano per loro», dichiara il presidente di Sophia Marco Ruopoli, facendo riferimento alla recente morte nel Mediterraneo di 130 migranti, naufragati mentre cercavano di raggiungere l’Europa. «Fuggire dalla Libia, con ogni mezzo, ascoltando i racconti di chi ce l’ha fatta, sembra essere sempre la scelta migliore», aggiunge, ma chi invece arriva in Libia, non sempre ci arriva per disperazione, ci arriva per speranza e inconsapevolezza. Per questo il vescovo di Dakar Ndiaye, commosso, invita tutte le persone influenti a parlare ai giovani dei pericoli dell’immigrazione clandestina: «Costruiremo il nostro paese, lo svilupperemo, non c’è qualcun altro che lo farà per noi», ha detto ai giovani.

3 maggio 2021