Migranti: «L’ospitalità genera vita»

Lo ha detto il cardinale Czerny (Migranti e rifugiati) accogliendo la Piccola Amal a San Pietro. La festa con i bambini delle parrocchie romane, col vescovo Ambarus

Il cardinale Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e rifugiati del dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, lo ha ribadito con forza: «L’ospitalità genera vita». Lo ha detto questa mattina, 10 settembre, accogliendo in piazza San Pietro la marionetta della Piccola Amal, “protagonista” del progetto The Walk, che raffigura una giovane rifugiata di circa 9 anni e rappresenta idealmente tutti i bambini sfollati, molti dei quali separati dai genitori.

«Cara Amal,  grazie per essere arrivata tra noi – le parole del porporato -. Sei un angelo per coloro che ti incontrano. Ci facciamo carico della tua storia, ti accompagniamo nel tuo viaggio, e ci auguriamo che tu e noi tutti troviamo ciò che cerchiamo». Ad ascoltarlo, anche decine di bambini di diverse parrocchie della Capitale, per i quali l’arrivo della marionetta è stato un momento di incontro e di festa, promosso dalla diocesi di Roma, con il vescovo ausiliare Benoni Ambarus, delegato per la Carità, per i migranti e per la pastorale dei Rom e dei Sinti. Citando Papa Francesco, Czerny ha sottolineato che «la cultura dell’incontro è foriera di sfide – non sempre facili! – che permettono alle comunità di crescere in modo consapevole come famiglia umana, nella casa comune. L’accoglienza trasforma – ha detto -, come testimoniano tante comunità e famiglie che hanno preso su di loro la cura “dello straniero”, soprattutto coloro che si occupano di minori sradicati dalle loro famiglie, dalle loro comunità, dalle loro aspirazioni, che devono contare su sconosciuti di buona volontà che li proteggano per diventare le persone che Dio ha voluto fossero e per prendere il posto che gli spetta nelle comunità che li accolgono». Il passo successivo: l’integrazione, «un processo bidirezionale, con riconoscimento e diritti e doveri reciproci. Anch’esso è un percorso complesso, a volte accidentato, ma il cui obiettivo deve essere sempre il raggiungimento dello sviluppo umano integrale dei nuovi arrivati come di chi accoglie, specialmente dei più vulnerabili tra di loro».

Alla fine, una sorpresa speciale: i bambini più piccoli, accompagnati da Amal, dal vescovo e dal cardinale, sono stati invitati a salire nel cortile di San Damaso, dove erano a disposizione dei palloni per giocare. Papa Francesco è uscito e si fermato a salutarli; ha detto loro: «Questa è casa vostra, continuate a giocare, mi piacciono le vostre voci!».

Se ne parlerà ancora il prossimo 26 settembre, 107ª Giornata mondiale del rifugiato, alla quale Francesco ha dedicato il suo messaggio “Verso un noi sempre più grande”. Intanto la Piccola Amal continuerà il suo cammino fino ad arrivare a Manchester, nel Regno Unito, dove si concluderà il festival itinerante The Wlak, partito da Gaziantep, vicino al confine turco – siriano.

10 settembre 2021