Migranti: i ministri Piantedosi e Tajani in Tunisia per rafforzare la cooperazione bilaterale

Sul tavolo anche i temi di legalità, sviluppo e sicurezza. Il titolare del Viminale: «Lavorare tutti insieme per affrontare e governare i flussi è fondamentale»

Dalla Tunisia, dove si è recato in visita di Stato con il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ieri, 18 gennaio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi racconta di una missione congiunta «estremamente proficua. Lavorare tutti insieme per affrontare e governare i flussi migratori è fondamentale – spiega -, anche soprattutto sul fronte della prevenzione delle partenze, per questo siamo grati alle autorità tunisine per l’impegno che già profondono nell’esercitare il controllo delle partenze e auspichiamo che tali attività possano essere ulteriormente intensificate».

Il titolare del Viminale ricorda che «con la Tunisia abbiamo già un rapporto privilegiato e i colloqui con il presidente della Repubblica Saied e con il mio omologo Charfeddine sono stati utili a rafforzare ulteriormente il livello della cooperazione bilaterale tra i nostri Paesi». Il filo rosso: l’«importante collaborazione tra Italia e Tunisia nell’ottica di una più ampia strategia che coniughi i temi della legalità, dello sviluppo, della sicurezza e della migrazione regolare. Come ministro dell’Interno – ancora le parole di Piantedosi – ho condiviso la necessità di un approccio globale al fenomeno migratorio che, superando un’ottica esclusivamente securitaria, ne metta a fuoco le cause profonde, di natura sociale ed economica. Ed è questa logica che ha ispirato la mia presenza qui insieme al vicepremier Tajani». In questo ambito, inoltre, «l’Italia ha sempre sostenuto, a Bruxelles, il ruolo della Tunisia quale fondamentale punto di riferimento per un partenariato strategico tra la Ue e i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo».

Nell’analisi di Piantedosi, «i nostri Paesi possono già contare su organismi bilaterali che garantiscono una efficace cooperazione di polizia in funzione di prevenzione e contrasto di tutte le principali minacce alla sicurezza, dal terrorismo alla criminalità organizzata, sulle due sponde del Mediterraneo, e una delle priorità su cui stiamo concentrando i nostri sforzi è proprio la lotta all’odioso “business” della migrazione illegale». La stabilità ma anche la crescita economica della Repubblica tunisina, è la conclusione del ministro dell’Interno, «sono elementi di cruciale interesse comune. L’Italia fa la sua parte, con oltre 900 imprese presenti nel Paese».

19 gennaio 2023