Migranti, i ministri del Mediterraneo contro sfruttamento e morti in mare

La conferenza ospitata dall’Italia e la dichiarazione congiunta. Lamorgese (Interno): «Da Europa e Africa impegno per prevenire e combattere il traffico»

«Imperativo morale». «Sfida comune per tutti». Viene definito così, nella dichiarazione congiunta sottoscritta a seguito della Conferenza ministeriale per contrastare il traffico di migranti che si è svolta ieri mattina, ospitata dall’Italia, l’impegno a «ridurre la sofferenza umana, combattere lo sfruttamento delle persone vulnerabili e la perdita di vite in mare e a terra». Intorno al tavolo, i ministri dell’Interno di Francia, Germania, Italia, Malta e Spagna e i Commissari europei per gli Affari interni e per il Vicinato e l’allargamento, che hanno incontrato le loro controparti provenienti da Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia. L’obiettivo:  rafforzare l’impegno reciproco nel prevenire e combattere il traffico di migranti.

Nel corso della conferenza, è stato espresso «un chiaro impegno a prevenire e combattere il traffico di migranti in modo congiunto e coordinato», nell’ambito di un approccio «globale ed equilibrato» alla gestione della migrazione. Ancora, i partecipanti hanno parlato di «un forte e continuo sostegno agli sforzi delle loro autorità di contrasto e di gestione delle frontiere per salvare vite in mare e a terra, allo scopo di smantellare le organizzazioni criminali coinvolte nel traffico di migranti e per rafforzare la resilienza sociale ed economica a questo grave crimine».

Nella dichiarazione si legge anche di un impegno comune a «compiere passi in avanti sulla base degli sforzi significativi già compiuti da tutti i soggetti per combattere il traffico di migranti» . Sottolineato anche l’impegno a «proseguire nel dialogo con i partner africani per individuare i futuri percorsi di cooperazione nella lotta contro il traffico di migranti con un approccio coerente». L’intenzione emersa è quella di «una più stretta cooperazione tra Afripol e le agenzie dell’Ue, tra cui Frontex ed Europol, e la Rete europea di Ufficiali di collegamento per l’immigrazione». Ribadita anche la necessità di «rafforzare la cooperazione tra forze dell’ordine di tutte le parti attraverso progetti di formazione di polizia, capacità operativa e sostegno finanziario per le attrezzature tecniche». I partecipanti infine «hanno sottolineato l’importanza di sensibilizzare i potenziali migranti al fine di contrastare la narrativa dei trafficanti» e «hanno richiamato l’importanza del supporto di tutti gli Stati membri dell’Ue al fine di sostenere gli sforzi per il contrasto al traffico di migranti».

Il ministro dell’Interno italiano Luciana Lamorgese ha parlato di un «confronto proficuo che ci permette di rafforzare l’impegno reciproco nel prevenire e combattere il traffico dei migranti. Tutti i Paesi – ha aggiunto – hanno anche condiviso la sfida che ci impone di garantire il rispetto dei diritti umani e la dignità delle persone, ridurre la sofferenza umana di chi è più esposto ad ogni ricatto». La titolare del Viminale ha assicurato che «utilizzeremo tutti gli strumenti disponibili, compresi i partenariati bilaterali, per individuare e perseguire le reti criminali che sfruttano le persone più vulnerabili. Anche promuovendo una più stretta cooperazione di polizia per rafforzare gli strumenti operativi e le attività investigative. Oggi tutti insieme – ha concluso – abbiamo avviato un importante percorso che ci vede protagonisti, europei ed africani, per tentare di governare il complesso fenomeno delle migrazioni».

14 luglio 2020