Per l’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (costituitasi nel 2013 per iniziativa di tutti i soci dell’Associazione ong italiane), «questo patrimonio civile, politico e di solidarietà concreta rischia di essere irrimediabilmente compromesso dal cinismo e dall’irresponsabilità delle polemiche di questi giorni». Già maturati i primi “frutti velenosi”: dall’Aoi ricordano gli attacchi xenofobi di fronte alla sede dell’Oim (Organizzazione internazionale migrazioni) a Roma o la violenza verbale lo scorso fine settimana durante il Festival Mediterraneo Downtown promosso da Cospe, Amnesty international e Legambiente a Prato. Senza contare le accuse, i commenti e insulti razzisti sui social. «Il rischio più grande – sottolineano ancora dall’Associazione – è l’allontanamento dell’opinione pubblica, dei cittadini, dal “farsi protagonisti” della solidarietà, del volontariato e della cooperazione per sconfiggere povertà, guerre, violenza e violazione dei diritti umani nel mondo».