Migranti e rifugiati a San Pietro per l’Angelus con il Papa

Il 26 settembre la Giornata mondiale. "Marcia dell’accoglienza" con le comunità etniche di Roma e una trentina di rifugiati accolti dal Centro Astalli. Il progetto Apri (Accogliere, proteggere, promuovere e integrare) raccontato da Trincia (Caritas diocesana) e Felicolo (Ufficio Migrantes)

L’ambone ricoperto dalle coperte termiche che si utilizzano per riscaldare quanti sbarcano a terra dopo viaggi di fortuna. E una preghiera recitata per loro, per i migranti e i rifugiati, affinché «possano trovare in mezzo a noi un luogo di umana convivenza e collaborare a costruire insieme la civiltà della pace». Sono i due segni che caratterizzeranno le celebrazioni di domenica prossima, 26 settembre, Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2021. Come ogni anno, Papa Francesco ha inviato un messaggio per l’occasione, dal titolo “Verso un noi sempre più grande”. Una riflessione, quella del Santo Padre, «frutto anche dell’esperienza della pandemia», come sottolineano monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi, e Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana.

I lunghi mesi di emergenza sanitaria, spiegano, «ci lasciano la consapevolezza che è necessario vivere con e per gli altri, con il desiderio di costruire un mondo sempre più inclusivo». Gli stessi obiettivi del progetto Apri (Accogliere, proteggere, promuovere e integrare), che sarà al centro di un incontro proprio domenica prossima, promosso da Caritas italiana con la collaborazione del dicastero per lo Sviluppo umano integrale. L’appuntamento è alle 9.30 davanti a Castel Sant’Angelo, da cui partirà la “marcia dell’accoglienza”, che raggiungerà piazza San Pietro in tempo per l’Angelus del Papa. Qui ci saranno anche tutte le comunità etniche di Roma, coordinate dall’Ufficio diocesano Migrantes, con il vescovo Benoni Ambarus – delegato per la pastorale delle migrazioni – , insieme a una trentina di rifugiati accolti dal Centro Astalli. E tutti avranno in mano le bandiere dei loro Paesi di provenienza.

«Apri è una iniziativa nazionale avviata lo scorso anno, in prosecuzione del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” – spiegano Felicolo e Trincia -, in cui diocesi, parrocchie, famiglie, istituti religiosi, singoli volontari e operatori hanno dato corso a un processo di inclusione sociale e lavorativa dei migranti per rafforzare il loro percorso di autonomia e sensibilizzare le comunità». Oltre alla preghiera e alla riflessione, «l’invito è anche a contribuire economicamente al sostegno e ai percorsi di integrazione e promozione umana dei migranti», grazie alla colletta dedicata, su indicazione della Cei. Le offerte possono essere effettuate alla cassa del Vicariato di Roma, sul conto 23.10.29 dell’Ufficio Migrantes, specificando la causale “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato”; verranno poi inviate alla Fondazione Migrantes della Cei. «Anche le comunità cattoliche etniche di Roma – sottolinea Felicolo – beneficiano del fondo della Cei, costituendo, con le loro iniziative pastorali, caritative e di evangelizzazione, un ponte di conoscenza, di dialogo e di integrazione sociale ed ecclesiale, nel seno della Chiesa di Roma a cui anche esse a pieno titolo appartengono».

22 settembre 2021