Migranti, Croce Rossa: nuova soluzione per la Tendopoli a Tiburtina

Scendono le temperature e il presidente romano Flavio Ronzi si appella al sindaco Marino: «Serve un’alternativa, o sarà di nuovo emergenza»

Scendono le temperature e il presidente romano Flavio Ronzi si appella al sindaco Marino: «Serve un’alternativa, o sarà di nuovo emergenza»

«La tendopoli d’accoglienza dei migranti transitanti su Roma adiacente la Stazione Tiburtina non può reggere l’arrivo dell’autunno e dell’inverno». Lo afferma senza mezzi termini il presidente di Croce Rossa di Roma Flavio Ronzi, ricordando come «questa soluzione individuata come temporanea dura ormai dal 13 giugno». Ora però, avverte, il clima sta cambiando, «la notte le temperature stanno scendendo molto». In una parola, bisogna chiudere la tendopoli ma serve una soluzione alternativa, visto che i flussi di arrivo dei migranti non accennano a diminuire. «In questi giorni – riferisce Ronzi – abbiamo registrato anche oltre 200 presenze giornaliere. Si tratta di persone provenienti da vari Paesi, in particolare dall’Eritrea, che hanno bisogno di tutto, dai vestiti al cibo a un posto dove dormire e restare per qualche giorno». Tra loro anche donne e alcuni bambini, oltre ai minori non accompagnati.

Quella della tendopoli, sottolinea il presidente di Croce Rossa di Roma, dev’essere considerata, «come era chiaro dall’inizio», una soluzione temporanea. «In assenza di soluzioni alternative urgenti – continua – potrebbe crearsi una nuova situazione d’emergenza». A oggi non c’è nessuna certezza, nonostante l’impegno riconosciuto a Roma Capitale e all’assessore Francesca Danese. Di qui l’appello al sindaco Ignazio Marino «affinché nelle prossime ore si trovi una soluzione e si individui una struttura capace di ospitare e dare accoglienza temporanea». In questi mesi «abbiamo garantito pasti, assistenza sanitaria, vestiti, accoglienza e probabilmente sottratto ai trafficanti di vite e di viaggi molte persone». A renderlo possibile, riconosce Ronzi, il contributo di tanti, «tra cui molti cittadini romani, associazioni di volontariato, i volontari di Croce Rossa Italiana e lo stesso Comune di Roma. Ora, per continuare in quest’azione umanitaria e di sicurezza – osserva – c’è bisogno di prendere decisioni e trovare soluzioni che individuino uno spazio adatto per l’inverno».

30 settembre 2015