Migranti, concluso nella notte lo sbarco dei 67 della Diciotti

La nave aveva attraccato al porto nel primo pomeriggio. I primi a scendere, i due indagati dalla Procura per violenza privata continuata e aggravata ai danni dell’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa

Intersos, Medici senza frontiere, Oim, Save the Children, Unicef e Unhcr. Nella giornata di ieri, 12 luglio, tutte le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani chiedono di agevolare «urgentemente» le operazioni di sbarco dalla Nave Diciotti, che aveva attraccato al porto nel primo pomeriggio. La richiesta: «L’attivazione urgente di una primissima assistenza sociosanitaria, l’autorizzazione allo sbarco per tutte le persone a bordo, a partire dai minori e persone vulnerabili, e l’erogazione per tutte le persone a bordo di generi di prima necessità».

Perché lo sbarco, bloccato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, iniziasse ci sono volute invece diverse ore. I primi a scendere, intorno alle 22.30, non sono stati i più «vulnerabili» bensì il sudanese Ibrahim Bushara e il ghanese Hamid Ibrahim,accompagnati dalle forze dell’ordine. Si tratta dei due indagati dalla Procura per violenza privata continuata ed aggravata ai danni del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, che aveva soccorso il gruppo di migranti l’8 luglio scorso. Fatti ancora da accertare, che avevano  portato all’intervento della nave della Guardia costiera italiana, il giorno successivo.

Lo sbarco è stato autorizzato solo dopo che «sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo – ha spiegato il premier Conte in una nota – a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato». In precedenza, Conte era stato raggiunto da una telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha seguito «con attenzione» la vicenda della nave Diciotti. Fonti del Viminale hanno espresso «stupore» per la telefonata di Mattarella a Conte e «rammarico» per la decisione della Procura di Trapani di non emettere alcun provvedimento restrittivo. I migranti sono stati quindi accompagnati al vicino hotspot di Milo.

13 luglio 2018