Migranti: ancora morti al largo di Lampedusa

Diodati (Cri): «Prima una bambina di neanche 2 anni poi una giovane donna. Eppure sembriamo tutti assuefatti e anestetizzati. Non cali il silenzio». L’impegno con i superstiti

Il 20 novembre una bambina di neanche 2 anni. Oggi una giovane donna. A poche ore di distanza due barchini sono naufragati al largo di Lampedusa, portando con sé queste due vite. «Eppure sembriamo tutti assuefatti e anestetizzati». A parlare è Debora Diodati, vice presidente di Croce rossa italiana. «C’è il rischio – avverte – che queste notizie diventino quasi normali e fatti inevitabili». Nell’analisi di Diodati, le migrazioni, «per come le conosciamo oggi, sono di per sé un fatto tragico, ma le donne, il più delle volte vivono queste tragedie in modo ancora più marcato. Sin dalla condizione di vita loro riservata spesso nei Paesi di origine, per non parlare delle violenze subite durante il viaggio. Pensare alla morte di questa donna oggi che era quasi giunta sulle nostre coste, o alla bambina dell’altro recente naufragio, fa rabbrividire».

Il pensiero degli operatori Cri va allora «a tutte le donne migranti che cercano spesso, nel disperato viaggio attraverso il Mediterraneo, di trovare quella vita e quella libertà di cui noi dovremmo saper essere all’altezza. Sulle donne migranti non cali il silenzio», è l’appello di Diodati. Nelle ultime 24 ore, riferisce Serena Corniglia, operatrice della Croce rossa italiana da Lampedusa, «nonostante le condizioni meteo avverse, sono arrivate a Lampedusa più di 500 persone. Nell’hotspot sono presenti poco più di mille persone, di queste circa 70 sono donne; stasera è previsto un trasferimento di circa 400 migranti. Purtroppo, nella notte abbiamo assistito ad un nuovo naufragio nel quale ha perso la vita una giovane donna. La Croce rossa italiana sta supportando i 46 superstiti, fra cui i familiari della vittima, anche attraverso un aiuto psicologico dedicato. Particolare attenzione viene rivolta – spiega -, attraverso un’equipe multidisciplinare, anche ai 7 minori e alle 13 donne che fanno parte del gruppo dei superstiti».

22 novembre 2023