Michele Di Tolve ordinato vescovo per Roma

A presiedere il rito, nel Duomo di Milano, l’arcivescovo Delpini. Conconsacranti il cardinale De Donatis e il vescovo Raimondi. La consegna: guidare e sostenere «il popolo senza sogni che abita la Terra». Lo stemma episcopale con l’immagine delle tre api

Chiamati a guidare e a sostenere «il popolo senza sogni che abita la Terra» perché «possa ricominciare a sognare». Questa la vocazione dei pastori della Chiesa, per l’arcivescovo metropolita di Milano Mario Delpini che questa mattina, 2 settembre, ha presieduto nel Duomo del capoluogo lombardo il rito di ordinazione episcopale di monsignor Michele Di Tolve, scelto da Francesco per essere vescovo ausiliare della diocesi di Roma e rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Conconsacranti il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e il vescovo Luca Raimondi, ausiliare di Milano. Tra i 18 concelebranti, i cardinali Oscar Cantoni e Francesco Coccopalmerio e pure 5 vescovi ausiliari della diocesi di destinazione del nuovo ordinato: Baldassarre Reina, Dario Gervasi, Riccardo Lamba, Daniele Libanori e Paolo Ricciardi.

«Nella loro missione – ha ammonito Delpini, riprendendo la prima lettura tratta dal libro dell’Esodo e ricordando la figura di Mosè che guidò gli Ebrei smarriti fuori dalla terra di schiavitù del faraone -, coloro che si fanno carico del popolo senza sogni conoscono momenti di popolarità, sono circondati talvolta da gente euforica, entusiasta. Capita però, e forse anche più spesso, che si rendano impopolari perché disturbano la rassegnazione». Da qui la volontà del presule di offrire delle indicazioni al nuovo ordinato perché «un popolo scontento e miserabile, il popolo del lamento senza speranza, che grida e si rassegna, vive in Egitto ma forse vive dappertutto. Forse vive anche oggi, forse vive anche nella Chiesa».

Delpini ha sottolineato in particolare come soltanto «una comunità cristiana che vive intensamente la comunione con il Dio dei padri, che riconosce nello spezzare del pane il mistero della morte di Gesù e ne attende la venuta può farsi carico della speranza dell’umanità e annunciare il compimento delle promesse di Dio». Il vescovo, allora, è inviato non come «profeta solitario» né quale «eroe protagonista» ma come colui che «consegna quello che ha ricevuto, vive nella tradizione e nella comunione e incoraggia la testimonianza di tutta la Chiesa perché nell’umanità non abiti solo il gemito, ma si intoni il cantico della speranza», ha spiegato e auspicato Delpini.

L’impegno ad “andare e portare frutto” – ripreso anche dal motto episcopale -, monsignor Di Tolve lo ha voluto raffigurare nel suo stemma con l’immagine delle tre api, che portando il polline permettono appunto la nascita di fiori e frutti. Espressa la volontà di compiere il ministero a lui affidato davanti al popolo di Dio ed entrando così nel mistero della successione apostolica, dopo l’unzione crismale il nuovo vescovo ha ricevuto il libro della Parola, la cui consegna manifesta il compito a farsene custode e interprete autorevole; ancora, l’anello episcopale, simbolo del legame di fedeltà alla Chiesa, la mitra, richiamo dell’impegno alla santità, e il pastorale, rimando al ruolo di guida e di pastore nella Chiesa.

Dopo il canto di lode del Te Deum – durante il quale il nuovo ordinato, titolare di Orrea, ha percorso la navata per benedire i fedeli e i confratelli, che lo hanno salutato con calorosi applausi –, Di Tolve ha portato il suo commosso saluto. La solenne celebrazione è stata animata dalla Cappella musicale del Duomo ambrosiano e da 5 cori di parrocchie lombarde legate al ministero e all’attività pastorale del nuovo vescovo. Quella di San Francesco d’Assisi, Grancia – Pagliera di Lainate, di cui Di Tolve, nato nel 1963 a Milano, è originario; e poi le comunità parrocchiali delle quali è stato invece vicario ovvero Santi Gervaso e Protaso a Novate Milanese e Comunità pastorale Maria Madre della Chiesa di Cassina de’ Pecchi; e quelle di cui è stato parroco: San Giovanni Battista in Rho e di Sant’Ambrogio ad Nemus in Passirana di Rho.

2 settembre 2023