Meteo: nella Capitale altri due giorni di allerta rossa

Il bollettino ondate di calore prevede il livello 3, fino al 12 luglio: condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive. Online l’opuscolo della Protezione civile con le indicazioni sulle cose da fare e da evitare

È massima allerta, nella Capitale, per l’ondata di calore che sta investendo l’Italia. Nell’ambito del  Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal ministero della Salute, il dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio ha emesso il bollettino ondate di calore che prevede a Roma il livello 3, fino a domani, 12 luglio. È il livello di rischio più alto che, in concreto, indica condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Una condizione meteorologica a rischio, dunque, che persiste per più giorni consecutivi, con temperature al di sopra dei valori consueti associate ad alti valori di umidità relativa. E tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute.

Per fare fronte all’emergenza, è disponibile online l’opuscolo della Protezione civile di Roma Capitale con le indicazioni pratiche: cose da fare ma anche cose da evitare, per contenere gli effetti sulla salute. «Le ondate di calore – spiegano infatti – hanno conseguenze che si manifestano quando il sistema di regolazione della temperatura del nostro corpo, sottoposto a condizioni fisiche e ambientali estreme, non riesce a disperdere il calore eccessivo». Fondamentale allora «bere molti liquidi», alimentarsi con «pasti leggeri», indossare indumenti chiari, non aderenti e in tessuti che permettano la traspirazione. E ancora, bagnare viso e braccia con acqua fresca, per abbassare la temperatura corporea, fare impacchi con acqua fresca in caso di colpi di sole o di calore e soggiornare in ambienti e luoghi climatizzati a una temperatura tra i 25 e i 27 gradi, evitando di creare uno sbalzo di temperatura rispetto all’esterno superiore ai 5 o 6 gradi.

Divieto assoluto invece per bevande gassate, zuccherate, alcol e caffè, che «aumentano la sudorazione e la sensazione di calore, contribuendo alla disidratazione». Da evitare anche, naturalmente, le uscite nelle ore più calde della giornata, tra le 10 e le 18, così come l’uso dei ventilatori meccanici indirizzati direttamente sulle persone. L’indicazione è di regolarli «in modo da far circolare l’aria in tutto l’ambiente». In particolare, «quando la temperatura interna supera i 32 gradi, i ventilatori possono aumentare il rischio di disidratazione, soprattutto nelle persone costrette a letto, se non assumono contemporaneamente grandi quantità di liquidi», avvertono dalla Protezione civile.

11 luglio 2023