Mese missionario, il Rosario internazionale e la preghiera per i 5 continenti

La preghiera organizzata da Radio Maria a Santa Maria Maggiore con il cardinale Filoni, tradotta in 60 lingue. Oltre 70 i Paesi collegati. Il ricordo dei perseguitati

Latino, francese, spagnolo, cinese, inglese. Tante lingue diverse per una sola preghiera. Nella basilica di Santa Maria Maggiore ieri sera, lunedì 7 ottobre, in centinaia hanno recitato il Rosario internazionale guidato dal cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Organizzato da Radio Maria, il momento di preghiera tradotto in 60 lingue è stato trasmesso nei cinque continenti. Più di 70 i Paesi collegati per una delle iniziative del mese missionario straordinario sul tema “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”, indetto da Papa Francesco nel centenario della promulgazione della Lettera apostolica “Maximum illud” di Papa Benedetto XV.

Intento di Bergoglio è quello di alimentare la preghiera, anima di ogni missione, e risvegliare l’entusiasmo missionario. Dal cardinale Filoni l’invito a essere assidui nella preghiera per l’opera missionaria di annuncio del Vangelo nel mondo e per il Sinodo speciale per l’Amazzonia. Il porporato ha ricordato anche tutti i cristiani e i missionari che «soffrono e sono discriminati per la fede, quelli sequestrati e privati della libertà». Nel giorno in cui la Chiesa ricorda la memoria liturgica della Beata Vergine Maria del Rosario, affidandosi all’intercessione della Madonna ha pregato affinché «protegga i missionari, come ebbe a cuore l’opera missionaria degli apostoli».

Nel suo saluto Vittorio Viccardi, presidente della Famiglia mondiale di Radio Maria, non ha nascosto la gioia dell’emittente radiofonica di «servire la Chiesa attraverso questa rete mondiale di preghiera rispondendo così alla chiamata di Papa Francesco». Ogni decina del Rosario è stata preceduta da una breve meditazione letta da un delegato per ogni continente. Si è pregato quindi per l’Europa, che si allontana «sempre più dalla luce e dalla grazia di Dio». La società europea vede l’annuncio cristiano e la fede che la Chiesa ha annunciato per mezzo di tanti santi «come qualcosa di vecchio e dannoso reputandoli un limite alla propria libertà». Poi la preghiera per l’Africa, «dalle immense potenzialità, ricchezze spirituali e culturali», dove sono sempre di più i martiri e le vittime dell’ingiustizia, delle guerre, delle malattie, dell’odio.

Le famiglie, al centro della preghiera del delegato americano, che ha messo in evidenza come uno dei pilastri della società sia oggi minato «dall’individualismo, dal relativismo e dall’edonismo» oltre che dalla mancanza di «impegno a favore della vita». Il delegato asiatico ha ricordato che nel continente i cristiani fedeli sono una minoranza e ha pregato affinché il popolo riceva il dono della fede per conoscere il Signore e accedere alla verità del Vangelo. «I cristiani dell’Oceania e delle isole del Pacifico cercano di vivere al meglio la loro fede tuttavia essi stanno vivendo momenti di difficoltà e smarrimento anche a causa degli attacchi alla dignità umana» ha detto infine il delegato dell’Oceania.

La basilica era gremita in ogni suo angolo con fedeli di tutte le età e varie nazionalità inginocchiati nei corridoi o seduti ai piedi dei confessionali per la preghiera dei misteri Gaudiosi animata dal coro “Madre Speranza” di Collevalenza. Nelle prime file, con le delegazioni di Radio Maria provenienti da tutto il mondo, erano seduti padre Tadeusz Nowak, segretario generale della Pontificia Opera della propagazione della fede, padre Fabrizio Meroni, segretario generale della Pontificia unione missionaria, l’arcivescovo Giampietro dal Toso, presidente delle Pontificie opere missionarie e segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, suor Roberta Tremarelli, segretario generale della Pontificia opera dell’infanzia missionaria, l’arcivescovo Protase Rugambwa e padre Ryszard Szmydki, rispettivamente segretario e sottosegretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, e il vescovo Irynej Bilyk della Chiesa greco-cattolica in Ucraina. Al termine del Rosario, guidati dal cardinale Filoni, i fedeli hanno reso omaggio all’icona di Maria Salus populi romani.

8 ottobre 2019