Merkel a Sant’Egidio: «Aprire gli occhi davanti ai conflitti»

La cancelliera tedesca si è fermata per oltre un’ora nella sede della Comunità a Trastevere: «Avere il coraggio di liberare da povertà e guerra»

La cancelliera tedesca si è fermata per oltre un’ora nella sede della Comunità a Trastevere: «Avere il coraggio di liberare da povertà e guerra»

La cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo l’incontro con Papa Francesco, ha fatto visita, sabato 21 febbraio, alla Comunità di Sant’Egidio. Si è intrattenuta nella sede di Trastevere per oltre un’ora, avendo modo di parlare con il fondatore Andrea Riccardi e con l’attuale presidente Marco Impagliazzo. Alla cancelliera, Riccardi ha espresso la «forte preoccupazione della Comunità per l’emergenza immigrazione», raccontando le storie di alcune persone che sono fuggite dalla guerra.

Marco Impagliazzo ha salutato la signora Merkel nella Sala della Pace, dove nel 1992 Sant’Egidio riuscì a mettere d’accordo le due parti del Mozambico in guerra: «La pace è il più grande desiderio delle persone. Noi europei ne abbiamo fatto uno dei cardini della nostra integrazione. Abbiamo troppo sofferto e fatto soffrire per la guerra. Per questo come europei, e come cristiani, siamo impegnati a far progredire la pace. C’è una sfida che tocca l’Europa oggi: convivere pacificamente. Qui serve un’opera di illuminazione culturale e umana per superare diffidenze, pregiudizi, divisioni».

La cancelliera, dopo aver invocato una «soluzione diplomatica» per il conflitto in Ucraina ha invitato a «non chiudere gli occhi davanti ai conflitti nel mondo, perché i problemi che non possiamo risolvere direttamente potranno anche diventare un problema per noi», e per quello che riguarda i flussi migratori: «Dobbiamo impegnarci – ha detto – ed avere il coraggio e la fiducia di prenderci l’incarico di liberare la gente dalla povertà e dalla guerra, di aiutare i bambini».

 

23 febbraio 2015