Meno di una scuola su 3 accessibile agli alunni disabili
Diffuso il report Istat sull’anno scolastico 2017-2018 dedicato all’inclusione. 272.167 gli alunni con sostegno iscritti in 56.690 scuole sul territorio nazionale. Circa 156mila gli insegnanti specializzati
Meno di una scuola su 3 risulta accessibile agli alunni che hanno bisogno di sostegno. A rivelarlo è l’Istat nel rapporto “L’inclusione scolastica: accessibilità, qualità dell’offerta e caratteristiche degli alunni con sostegno”, diffuso oggi, 3 gennaio. Un’analisi che a partire dall’anno scolastico 2017-2018, spiegano i curatori, « ha esteso il campo di osservazione anche alla scuola dell’infanzia e alla scuola secondaria di secondo grado, fornendo un quadro informativo ampio, in termini di risorse per l’inclusione, su tutte le scuole del territorio italiano». Complessivamente, un panorama di 56.690 scuole, frequentate da 272.167 alunni con sostegno: il 3,1% del totale degli iscritti.
Fra tutti gli istituti presi in esame, «soltanto il 32% risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche»; più critica la situazione del Mezzogiorno, dove solo il 26% di scuole è a norma. «Il quadro peggiora se si considera la presenza di barriere senso-percettive che ostacolano gli spostamenti delle persone con limitazioni sensoriali: la percentuale di scuole accessibili scende al 18%; anche in questo caso la quota più bassa si registra nelle regioni del Mezzogiorno (13%)». Ancora, stando ai dati Istat, una scuola su quattro risulta carente di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con sostegno. Contrariamente a quanto previsto per un percorso didattico inclusivo, «la collocazione delle postazioni informatiche in classe risulta poco frequente (43% delle scuole)».
Gli insegnanti disponibili per il sostegno, informa il Miur, sono circa 156mila, con un rapporto di 1,5 alunni per insegnante. La “dotazione” di insegnanti per il sostegno è maggiore nelle regioni del Mezzogiorno – «1,3 alunni per insegnante» -; laddove non ci sia disponibilità, vengono selezionati insegnanti dalle liste curriculari, in 36 casi su 100, secondo i dati del rapporto Istat, visto che «la graduatoria degli insegnanti specializzati per il sostegno non è sufficiente a soddisfare la domanda». In ogni caso, «la continuità del rapporto tra docente per il sostegno e alunno non risulta ancora garantita: il 41% degli alunni ha cambiato insegnante rispetto all’anno precedente mentre il 12% lo ha cambiato nel corso dell’anno scolastico».
Per quanto riguarda gli alunni, complessivamente sono poco più 165mila quelli con sostegno iscritti alle scuole primarie e secondarie di primo grado: il 3,7% di tutti gli iscritti, che ammontano a 272.167. Notevoli, rilevano i ricercatori Istat, le differenze di genere: 213 maschi ogni 100 femmine. Il problema più frequente è la disabilità intellettiva, «che riguarda il 46% degli alunni con sostegno; seguono i disturbi dello sviluppo e quelli del linguaggio (rispettivamente 25% e 20%). Molti gli alunni che hanno più di un problema di salute (48%)».
Gli alunni osservati fruiscono in media di 14 ore settimanali di sostegno. A livello territoriale il numero di ore è maggiore nelle scuole del Mezzogiorno – mediamente 3 ore in più – rispetto a quelle rilevate nelle scuole del Nord. Quelli con gravi problemi di autonomia dispongono mediamente di 12,9 ore settimanali di assistenza all’autonomia e alla comunicazione; al Nord ricevono mediamente 3 ore di supporto in più rispetto al Mezzogiorno. «Circa il 5% delle famiglie di alunni con sostegno – spiegano dall’Istat – ha presentato negli anni un ricorso al Tar per ottenere l’aumento delle ore. Nel Mezzogiorno la percentuale di ricorsi è doppia rispetto a quella del Nord (rispettivamente 6% e 3%)».
Per il 9% degli alunni con sostegno, gli ausili didattici utilizzati a scuola risultano poco o per nulla adeguati alle loro esigenze. Un ultimo dato riguarda infine la partecipazione alle gite d’istruzione con pernottamento degli alunni con sostegno, che vi prendono parte «raramente»: 24% nella scuola primaria e 40% nella scuola secondaria di primo grado, prevalentemente proprio a causa della disabilità.
3 gennaio 2019