Memoria, in città altre 20 Pietre d’inciampo

Le Stolpersteine saranno installate dall’artista Gunter Demning davanti alle abitazioni di deportati per motivi politici e razziali. Le prime sono state poste a Colonia nel 1995. Oggi sono oltre 45.000 in Europa

Ne sono state già posizionate 206, oggi – mercoledì 7 gennaio – ne verranno installate altre 20. Sono le Stolpersteine, le “Pietre d’inciampo” in memoria dei deportati razziali e politici che, per la sesta volta, l’artista tedesco Gunter Demning porrà sul suolo di Roma davanti alle case di uomini e donne strappati ai loro cari e deportati nei campi di prigionia durante la seconda guerra mondiale. L’appuntamento è per le 12 in largo della Gancia 1.

Posta sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica, la manifestazione è promossa da Aned (Associazione nazionale ex deportati), Anei (Associazione ex internati), Federazione delle amicizie ebraico cristiane di Italia, Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea), Irsifar (Istituto romano per la storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza e Museo Storico della Liberazione.

I primi Stolpersteine sono stati installati a Colonia nel 1995; da allora una vera e propria mappa della memoria europea si è estesa fino a includere oltre 45.000 pietre. Il progetto è finanziato da sottoscrizioni private. Il costo di ogni pietra – compresa l’installazione- è di 120 euro. L’”inciampo”, creato dall’artista Gunter Demning, non è fisico ma visivo e mentale. Costringe chi passa a interrogarsi sul perché alcuni sampietrini abbiano il colore dell’oro e dei nomi siano scritti su di essi a ricordare quanto accaduto in quel luogo e in quella data.

Alla sesta edizione sarà nuovamente affiancato il progetto didattico curato da Annabella Gioia e Sandra Terracina: ogni Municipio coinvolto sceglierà una o più scuole cui affidare una ricerca storica sui perseguitati alla cui memoria sono dedicati i sampietrini.

 

7 gennaio 2015