Medio Oriente, Biden: «Ancora evitabile la guerra totale»
Le parole del presidente Usa, nel giorno della commemorazione del leader di Hezbollah Nasrallah, guidata da Khamenei. L’ayatollah: l’attacco a Israele, «legale e legittimo»
«Abbiamo già aiutato Israele. Proteggeremo Israele». Il presidente americano Joe Biden lo assicurato davanti alla stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’ipotesi di un conflitto su larga scala in Medio Oriente. «Non credo che ci sarà una guerra totale – ha affermato -. Penso che possiamo evitarla. Ma c’è ancora molto da fare, molto da fare». Lo dimostrano gli 11 attacchi consecutivi con i quali, nella notte tra 3 e 4 ottobre, Israele ha bersagliato la roccaforte di Hezbollah a sud di Beirut, in Libano. Uno dei bombardamenti più violenti da quando la scorsa settimana lo Stato ebraico ha intensificato la sua campagna militare sul Paese confinante.
Lo conferma l’Agenzia di stampa nazionale (Nna) del Libano, che riferisce di «uno dei raid più forti sui sobborghi meridionali di Beirut dall’inizio della guerra israeliana». A precederlo, nella notte, un «avviso urgente» di evacuazione indirizzato ai residenti dell’area, diramato dal portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf). Un attacco aereo israeliano avrebbe preso di mira anche un magazzino adiacente all’aeroporto di Beirut. Non solo: il ministro dei Trasporti libanese dà notizia anche dell’interruzione del valico di frontiere civile di Masnaa, tra Libano e Siria, dopo un attacco israeliano. Si tratta, spiega, della strada che porta al «principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria».
A Teheran intanto migliaia di persone si sono radunate all’esterno e all’interno del moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, per la preghiera del venerdì guidata – per la prima volta in 5 anni – dall’ayatollah Khamenei. Lo riferisce l’agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr, aggiungendo che la preghiera segue «una cerimonia di commemorazione» per Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, assassinato il 27 settembre in un raid israeliano su Beirut. Leader che, secondo una fonte vicina al movimento sciita riportata da Afp, è stato sepolto «provvisoriamente» in un luogo segreto.
Rivolgendo il suo sermone con un fucile al fianco, Khamenei ha definito «legale e legittimo» l’attacco missilistico contro Israele. Le nazioni musulmane, ha aggiunto, hanno un «nemico comune» e proprio per questo devono «cingere una cintura di difesa», dall’Afghanistan allo Yemen e dall’Iran a Gaza e al Libano. Secondo quanto riporta Sky News, la Guida Suprema ha aggiunto che l’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele «è stato un atto legittimo, così come l’attacco dell’Iran al Paese questa settimana», che ha definito la «punizione minima» per i crimini di Israele.
Riguardo al successore di Nasrallah, Hachem Safieddine, capo del consiglio esecutivo del partito, da Hezbollah affermano alla testata L’Orient-Le Jour di «non avere ancora alcuna informazione» sulla sua sorte. dopo il massiccio attacco israeliano lanciato nella notte sulla periferia sud di Beirut. In città intanto è attesa per oggi, 4 ottobre, la visita del ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, anticipata già ieri dai media internazionali. In programma l’incontro con i funzionari libanesi.
4 ottobre 2024