Medicina solidale, nascono le “farmacie di strada”

Funzioneranno indipendentemente, ma in stretta connessione con gli ambulatori di strada: saranno rifornite da Banco Farmaceutico con i medicinali donati da aziende e privati

Riduzione dello spreco di farmaci, ottimizzazione di un circuito virtuoso che trasforma lo scarto in risorsa, controllo sanitario efficace sulla catena delle cronicità, riduzione degli accessi impropri al Pronto soccorso. Sono questi i risultati attesi da Medicina Solidale a seguito dell’iniziativa “Farmacie di strada”, sostenuta da Assogenerici in partnership con Fondazione Banco farmaceutico, l’associazione Banco Farmaceutico Research e la Federazione nazionale degli Ordini dei farmacisti.

Le farmacie di strada funzioneranno indipendentemente, ma in stretta connessione con gli ambulatori di strada: saranno rifornite da Banco Farmaceutico con i medicinali donati da aziende e privati, il flusso dei farmaci in-out sarà registrato e monitorato con sistemi informatizzati e i prodotti saranno dispensati da farmacisti volontari, secondo le prescrizioni mediche rilasciate dagli ambulatori solidali.

«La nostra associazione – spiega
Lucia Ercoli, direttore sanitario dell’associazione Medicina Solidale – da oltre 13 anni si occupa di tutto quel bisogno e di quella sofferenza sommersi nella nostra città, soprattutto nelle periferie. Famiglie, anziani e bambini che non possono più curarsi in maniera adeguata. In questi ultimi anni una delle emergenze che abbiamo cercato di affrontare è stata quella della necessità di medicinali per quelli che chiamo gli ultimi di Roma. Ora con la nascita della prima farmacia di strada credo che potremo dare delle risposte concrete a migliaia di romani. Un segno di speranza che il Papa ci chiede di portare nelle moderne periferie esistenziali».

«L’obiettivo principale del progetto, – aggiunge Ercoli – che noi dedichiamo idealmente a Papa Francesco, è quello di validare il modello pilota per renderlo “esportabile” in altre realtà, con il coinvolgimento degli attori istituzionali più opportuni. Tutti i dati relativi agli accessi effettuati saranno registrati in una cartella informatizzata che permetterà la raccolta di dati e la realizzazione di un report epidemiologico. L’esperienza consentirà inoltre la realizzazione di una sorta di prontuario della “Farmacia di strada”, appositamente disegnato in relazione alle patologie prevalenti, alle linee guida di terapia, alla scelta dei farmaci essenziali».

 

18 settembre 2018