Medicina Solidale: «Con don Sardelli scompare un pioniere della carità»
Lucia Ercoli ricorda il sacerdote morto a Pontecorvo, fondatore della “Scuola 725”. «Continuare a lavorare per dare chance di futuro a tanti piccoli della nostra città»
«Con don Sardelli scompare un vero pioniere della carità». Il direttore dell’associazione Medicina Solidale Lucia Ercoli ricorda con queste parole don Roberto Sardelli, deceduto ieri, 19 febbraio, a Pontecorvo, in provincia di Frosinone: un sacerdote che «ha saputo dare una risposta concreta alle emergenze sociali della nostra città in particolare nei confronti dei bambini discriminati e ghettizzati perché baraccati».
Ricordando la sua esperienza con i baraccati dell’Acquedotto Felice, Ercoli cita l’intuizione della “Scuola 725”, in cui trovavano accoglienza i piccoli spesso marginalizzati nella scuola pubblica, mutuata dall’esperienza della suola di Barbiana di don Lorenzo Milani, che Sardelli aveva frequentato prima di studiare l’esperienza dei preti operai in Francia. «Purtroppo – commenta il direttore di Medicina Solidale – ancora oggi a Roma vivono, anzi sopravvivono, centinaia di bambini nelle occupazioni, nei campi improvvisati nelle periferie cittadine. Anche per loro il destino è lo stesso: quello di vivere ai margini e nell’anonimato. Il nostro auspicio è che si continui a lavorare per fare in modo che i piccoli angeli dimenticati dalla nostra città possano avere un chance per il futuro».
20 febbraio 2019