Medici senza frontiere, la lotta contro l’ebola raccontata dai protagonisti

Tra loro anche l’infermiera romana Alessia Arcangeli. Le loro voci nel libro “Intoccabili” di Valerio la Martire, pubblicato da Marsilio

Tra loro anche l’infermiera romana Alessia Arcangeli. Le loro voci nel libro “Intoccabili” di Valerio la Martire, pubblicato da Marsilio, presentato alla Casa delle Letterature

«No touch», nessun contatto, per non morire di ebola: «Mi ricordo quando i bambini cercavano di avvicinarsi ma io non potevo farmi toccare e dovevo cacciarli, non immaginate come ci si sente». Alessia Arcangeli è un’infermiera di Roma che lavora nel reparto di malattie infettive di un ospedale romano; nel 2014 forte della sua esperienza è partita per Manrovia, in Liberia, per affrontare ebola con Medici senza frontiere. «Al ritorno un mio amico non ha voluto abbracciarmi. Provavo una profonda rabbia, anche se adesso in un certo senso capisco la paura», racconta. La sua storia è parte del romanzo “Intoccabili”, edito da Marsilio, presentato alla Casa delle Letterature giovedì. Con lei l’autore Valerio la Martire, la giornalista televisiva Laura Berti e l’attore Massimo Wertmuller che ha letto alcuni passi.

La Martire ha deciso di unire più storie vere intrecciate a quella raccontata in prima persona del dottor Roberto Scaini, “il dottor Robi”, partito per la Liberia nell’estate del 2014, al culmine della diffusione del virus. Da un lungo dialogo tra l’autore e il medico è nata l’idea del romanzo. Nel centro ELWA3 di Msf a Monrovia, Robi ha incontrato Alessia e conosciuto Luca Fontana, un logista di Lodi, Umberto Pellecchia un antropologo toscano, e Fanshen Lionetto, dottoressa bergamasca specializzata in malattie infettive: «Volevo avere più voci per raccontare la complessità di quanto è accaduto» ha spiegato l’autore. Tutti i “personaggi” hanno combattuto sul campo l’epidemia, ognuno con le sue competenze: «Potrebbero sembrare strani un logista e un antropologo, ma il primo era partito per un’altra missione e si è imbattuto in ebola; il secondo per capire cosa stava accadendo alla popolazione», ha spiegato l’autore. All’inizio i locali credevano che fossero loro a portare il contagio: «Quando hanno visto che le persone cominciavano ad uscire vive le cose sono andate meglio», ha aggiunto l’infermiera.

Il periodo della missione era limitato a un mese: «Dopo un po’- ha spiegato Alessia – si abbassa la guardia, diventa comunque una routine e si è molto stanchi». Il pericolo era altissimo. Per avvicinarsi ai malati serviva una tuta pesante con guanti di gomma e stivali: «Nel centro c’era una zona a basso rischio e una ad altro rischio. Prima di accedere alla zona ad alto rischio dovevamo procedere a un lungo rito di vestizione. Per essere pronti dovevamo arrivare 30 minuti prima e coprirci completamente, ci preparavamo in due». L’enorme tuta e il divieto di toccare chiunque teneva tutti loro in una specie di isolamento: «Provavamo un forte senso di frustrazione, i pazienti non vedevano neanche se sorridevamo, se non dagli occhi forse, che comunque erano nascosti da occhiali che con il caldo erano tutti appannati». Suppliva l’inventiva: «Ci scrivevamo i nomi sulla cuffia e il dottor Robi disegnava un sorriso».

Il momento peggiore Alessia l’ha vissuto con un’assistente locale, che ha visto morire sua figlia nel centro: «Non sapevo cosa dirle e non potevo abbracciarla. Le ho chiesto cosa potevamo fare e lei mi ha chiesto di seppellire il corpo di sua figlia, ma una legge nazionale lo impediva». Per non diffondere il contagio i corpi sono stati cremati: «Mi hanno detto che avrebbero fatto un mausoleo per le ceneri delle vittime, ma io non ho avuto il coraggio di dirglielo». Durante l’epidemia di ebola in Africa occidentale sono state contagiate 28.646 persone. Circa un terzo dei pazienti è stato accolto in un centro sanitario di Msf, dove 2.478 persone sono state salvate. Raccontare cosa sia stato ebola non è facile, si legge nella prima pagina del romanzo. «Per me è stato un onore» ha detto la Martire, che ha deciso di devolvere a Msf i suoi ricavati del libro.

7 aprile 2017