Medici Cuamm: nell’Africa sub-Sahariana assistiti oltre 2 milioni di pazienti

4.581 gli operatori impiegati sul campo, di cui 230 italiani. Visitati 1.512.112 bambini sotto ai 5 anni; 212.095 i parti assistiti. Tutti i dati del Bilancio sociale 2020

Presentato nella sede di Medici con l’Africa Cuamm il Bilancio sociale 2020 dell’ong: il racconto di un anno di lavoro, in Africa ma anche in Italia, attraverso dati, grafici, cartine, foto e la certificazione di un bilancio che testimonia un impegno concreto e reale. Lo dimostrano i numeri: 2.335.567 i pazienti assistiti in 8 Paesi dell’Africa sub-Sahariana con 4.581 operatori impiegati sul campo, di cui 230 italiani. «Un impegno che, nell’anno in cui la pandemia ha sconvolto le nostre vite, non ha mancato di rivolgersi anche all’Italia, con 4.507 volontari e tanta energia al servizio del nostro Paese», si legge nel Bilancio.

A raccontare i nuovi fronti di impegno, il responsabile delle Relazioni internazionali Andrea Atzori. «Per il 2020 – riferisce – avevamo un piano di lavoro già intenso che abbiamo dovuto riadattare per far fronte alla grande sfida del Covid. Lo abbiamo fatto strutturando una risposta su 4 pilastri: proteggere gli operatori sanitari; mantenere aperte le strutture e metterle in sicurezza; sensibilizzare le comunità e strutturare delle partnership a livello internazionale per l’invio di materiale, attraverso un ponte aereo, per un totale di circa 14.000 kg di dispositivi di protezione per la prima emergenza».

Oltre a questo, aggiunge, «in un momento tanto difficile anche per il nostro Paese, abbiamo portato avanti un intervento straordinario anche qui, con il sostegno a 14 strutture sanitarie italiane in 11 regioni diverse; il supporto a gruppi vulnerabili in Puglia e a La Spezia; la formazione degli operatori sanitari italiani sulla gestione delle emergenze. Il tutto grazie al progetto “Irc19/Italian Response to Covid-19”, sostenuto da Usaid, l’Agenzia di cooperazione del governo americano».

Per don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, «la fiducia è fatta di trasparenza e va meritata dando conto di quanto si fa e di come lo si fa, riportando con serietà e chiarezza i risultati raggiunti, i successi ma non solo: anche i limiti e i fallimenti. Siamo profondamenti convinti che la cooperazione possa essere davvero strumento di cambiamento e questo bilancio sociale lo testimonia – prosegue -. Se guardo al 2020, abbiamo sperimentato che la solidarietà si vive ovunque, vicino e lontano, la solidarietà è globale come la salute e la solidarietà genere solidarietà, in un circolo virtuoso».

Sono cresciute le risorse, quindi, e insieme anche le attività, «per un impegno complessivo di 46.390.908 euro, dei quali solo il 7% è destinato a coprire costi di funzionamento e comunicazione», riferisce il vicedirettore Andrea Borgato, che parla di «numeri importanti». E tra i più importanti, per quanto riguarda il lavoro in Africa, Fabio Manenti, responsabile del settore Progetti, segna «1.512.112 bambini sotto ai 5 anni visitati, 212.095 parti assistiti, 18.657 pazienti messi in terapia antiretrovirale, 8.211 operatori sanitari formati, 5.413 bambini malnutriti trattati, 7.521 trasporti di emergenza. Il tutto – evidenzia – cercando di resistere alla pressione del Covid-19 e all’impatto degli effetti indiretti sui sistemi sanitari in termini di calo degli accessi ai servizi, che in alcuni ospedali è arrivato anche al 20%».

La voce dalla “prima linea” è quella di Giorgia Gelfi, oggi rappresentante dell’ong in Mozambico ma per lungo tempo responsabile dell’impegno in Sud Sudan. «Il 2020 – racconta – si è aperto con una grande festa in Sud Sudan: l’inaugurazione della Pediatria di Rumbek. Poco dopo il Covid è arrivato anche in Africa con i lockdown e la chiusura degli aeroporti. Senza fermare le attività di cura e sostegno alla popolazione – riferisce -, abbiamo adottato tutte le misure necessarie per fronteggiare, come possibile, il Covid-19 che si è aggiunto a condizioni di instabilità e fragilità già elevate». Non meno difficile la situazione del Mozambico con l’emergenza sfollati, tutt’ora in corso, a Cabo Delgado, nel Nord del Paese. «Sono stati 600mila gli sfollati interni nel 2020, su una popolazione di 1,2 milioni di persone – ancora le parole di Gelfi -. Il Cuamm ha organizzato una risposta umanitaria che ha incluso il proseguimento dei propri interventi a favore della salute materno-infantile e delle malattie croniche e, insieme, ha cercato di far fronte ad alcuni focolai di colera».

8 luglio 2021