«40 riunioni plenarie, 401 casi esaminati, 51 raccomandazioni e 25 risoluzioni»: dopo 3 anni di attività conclude il suo mandato il Comitato Media e Minori presieduto da Maurizio Mensi. E lo fa tracciando il bilancio di un’attività che si è svolta regolarmente, «nonostante le difficoltà derivanti dal dover applicare un Codice di autoregolamentazione ormai inadeguato in quanto risalente al 2002, il venir meno del sostegno finanziario derivante dai contributi delle Emittenti sottoscrittrici e la mancata sostituzione in corso d’opera di alcuni membri designati, decaduti d’ufficio per non essersi mai presentati alle sedute».

Fin dal suo insediamento, si legge in una nota diffusa ieri, 6 settembre, «il Comitato aveva rilevato l’urgenza di procedere alla revisione del Codice». Con questo obiettivo è stato promosso l’insediamento di un gruppo di lavoro composto dalle emittenti «per elaborare un nuovo testo, che aggiornasse le norme adeguandole ai profondi mutamenti normativi e tecnologici intervenuti negli ultimi tempi, in un contesto multimediale sempre più dominato da internet». Il lavoro è durato oltre un anno: è stato predisposto uno schema «che risulta aver anticipato, nei suoi contenuti, le indicazioni di cui alla proposta di revisione della Direttiva europea sui “Servizi media audiovisivi” presentata il 25 maggio 2016».

Il testo ora dovrà essere sottoposto alle valutazioni della Commissione parlamentare competente, per il successivo recepimento con decreto del ministro. L’auspicio, conclude la nota, è che «il Comitato possa essere rapidamente rinnovato, così da riprendere e portare a compimento il lavoro svolto sul nuovo Codice e proseguire così con rinnovato slancio nell’attività di tutela dei minori».

7 settembre 2016