Mcl, l’auspicio di una «riscossa civica» per Roma

In un convegno, il punto sui nuovi “mali di Roma” e le proposte per lo sviluppo. Costalli: «Risvegliare il cattolicesimo sociale, deluso e ritirato nel privato»

«Il degrado verticale di Roma è sotto gli occhi di tutti: un disastro su tutti i fronti che ha sprofondato la città eterna dal primo al terzo mondo. Nel momento in cui la città ha toccato il fondo, come cattolici, come corpo intermedio radicato nel territorio, ci sentiamo chiamati a concorrere per cercare di partecipare al suo riscatto». Carlo Costalli, presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), non usa giri di parole per denunciare l’attuale situazione in cui versa la Capitale, «città umiliata, dimenticata», dove «l’incuria e l’abbandono» avanzano. L’occasione è il convegno “Dai mali le idee: proposte per Roma” organizzato dall’unione territoriale di Roma dell’organismo ecclesiale con la presidenza nazionale, svoltosi questa mattina, 30 ottobre, all’Auditorium dell’Ara Pacis. Una tavola rotonda che già dal titolo rievoca il convegno sui “mali di Roma” voluto nel febbraio 1974 dall’allora cardinale vicario Ugo Poletti e organizzato da don Luigi di Liegro.

Mcl quotidianamente raccoglie le lamentele dei cittadini in tema di rifiuti, trasporto pubblico, viabilità, sicurezza, dissesto stradale, verde pubblico non curato, lungaggini burocratiche, ha spiegato Barbara Barbuscia, presidente Unione territoriale Mcl Roma-Viterbo-Rieti. Un groviglio di problematiche davanti al quale i romani sono «disorientati e delusi», ha aggiunto Costalli elencando i principali disagi vissuti dai cittadini, costretti a zigzagare tra ammassi enormi di rifiuti maleodoranti, strade dissestate, ratti e cinghiali. E ancora, ha citato il problema degli alberi che «cadono sempre più spesso e con esiti tragici», le «attese estenuanti e corse al cardiopalma a cui sono sottoposti coloro che usufruiscono dei cosiddetti mezzi pubblici. Roma – ha asserito – merita progetti di prospettiva con uno sguardo lungo sul futuro e anche di essere governata con il cuore e la partecipazione diretta». Il Movimento si fa quindi portavoce dei malesseri dei cittadini, chiede uno statuto speciale per Roma Capitale e auspica «una riscossa civica che non deve fermarsi a una critica ma fornire spunti di riflessione e di lavoro», ha rimarcato Barbuscia.

In platea, la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi, il consigliere comunale Davide Bordoni, l’onorevole Roberta Angelilli, la presidente delle Acli provinciali di Roma Lidia Borzì, la presidente dell’Azione cattolica di Roma Rosa Calabria ascoltano i provvedimenti proposti da Costalli, che puntano a uno sviluppo economico e produttivo finalizzato all’innovazione, a una linea di politica urbanistica “intelligente”, a una riqualificazione delle aree per renderle vivibili, a una particolare attenzione alle periferie e alla valorizzazione del volontariato organizzato. In riferimento agli inviti rivolti da Papa Francesco ai cattolici di impegnarsi in politica, Costalli ritiene urgente «risvegliare il cattolicesimo sociale romano deluso e ritirato nel privato. Non penso a Mcl alle prossime elezioni ma credo che i cattolici debbano avere un ruolo e farsi carico in positivo di una rinascita complessiva della città. Se questo vuol dire dare indicazioni alle elezioni, non lo escludo. Fino alle elezioni chiameremo il mondo cattolico, e non solo, a un confronto e a un impegno per Roma», ha concluso.

Per Pietro Giubilo, ex sindaco di Roma e vicepresidente della Fondazione Italiana Europa Popolare, Roma ha bisogno di una legge speciale e di prerogative in deroga alla Costituzione, di innovazione nel campo del digitale, di una visione urbanistica che decentri lo sviluppo con intorno un vallo verde e della memoria. Ritiene anche importante «riprendere gli argomenti trattati nel 2015 dall’allora cardinale vicario Agostino Vallini che nella sua Lettera alla città puntava all’accoglienza, all’attenzione ai poveri e alla formazione della classe dirigente».

30 ottobre 2019