Mazzette per la gestione dei campi Rom, sei arresti

Quattro persone sono finite in carcere, due ai domiciliari. Coinvolti funzionari del dipartimento Politiche sociali e della salute del Comune

Quattro persone sono finite in carcere, due ai domiciliari. Coinvolti funzionari del dipartimento Politiche sociali e della salute del Comune 

Sono state arrestate sei persone (quattro sono finite in carcere, due ai domiciliari) a conclusione dell’inchiesta su un giro di mazzette al Comune di Roma, nel dipartimento Politiche sociali e della salute, riguardante la gestione dei campi rom della Capitale. Gli inquirenti hanno tenuto a precisare che non c’è nessun legame con l’inchiesta su Mafia Capitale.

In carcere sono finiti Roberto Chierici e Massimo Colangelo, rappresentanti di fatto di alcune cooperative, Loris Talone, imprenditore nonchè assessore all’Agricoltura al Comune di Artena, e Salvatore Di Maggio, presidente del Consorzio “Alberto Bastiani Onlus”. Arresti domiciliari invece per Eliseo De Luca, vigile urbano dipendente del Dipartimento delle Politiche sociali e Alessandra Morgillo, altra dipendente comunale.

A carico di Vito Fulco, funzionario
del Comune legato alla Salvatori è stata aspplcta una misura interdittiva. I reati contestati vanno dalla corruzione al falso in atto pubblico, alla turbativa d’asta, tutti nell’ambito dell’emergenza campi nomadi. L’inchiesta, dei pmMaria Letizia Golfieri, Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis e Luca Tescaroli, coordinati dall’aggiunto Paolo Ielo, è stata portata avanti dai carabinieri della compagnia di Roma Eur tra la fine del 2013 e la fine del 2014, poco prima, cioè, dell’arresto dell’ex terrorista dei Nar Carminati avvenuto, all’inizio del dicembre del 2014.

Intanto, il sindaco appena eletto 
Virginia Raggi, ha affidato a Twitter il suo commento sulla vicenda ringraziando l’operato della procura: «Un’altra inchiesta sui campi rom, tra arresti e tangenti. Il mio grazie alla Procura e alle forze dell’ordine. Ora #voltiamopagina».

 

 

22 giugno 2016