Mattarella: «Vaccinarsi, dovere morale e civico»

Il capo dello Stato all’Università di Pavia per l’inaugurazione dell’anno accademico. Le minacce no vax. «fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza»

La salute come bene pubblico e il «dovere morale e civico della vaccinazione». Ne ha parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo il 5 settembre alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 dell’Università degli studi di Pavia, in occasione del 660° anniversario dell’ateneo. Questo, ha detto riferendosi alla vaccinazione, «è lo strumento che, in grande velocità, la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus, e sta consentendo di superarne le conseguenze non soltanto sulla salute ma anche economiche e sociali». Uno strumento, ha aggiunto, «che la scienza ci ha consegnato in breve tempo, in tempo straordinariamente breve, ripeto, con una grande collaborazione internazionale. Anche qui il mondo scientifico è stato di esempio nella comunità internazionale, richiamando l’utilità, l’importanza e la irrinunziabilità della cooperazione internazionale sotto ogni profilo, non soltanto quando vi sono emergenze sanitarie», ha osservato il capo dello Stato. E questo, ha continuato, «richiama nel nostro Paese, come in tutti, al senso di responsabilità comune, che ciascuno deve avvertire. Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione – il monito -, perché quell’invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui».

Inevitabile il riferimento alle «espressioni di violenza, di minacce che affiorano in questo periodo contro medici, contro scienziati, contro giornalisti, contro persone delle istituzioni». Mattarella li ha definiti «fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza». Nelle parole del presidente, «chi pretende di non vaccinarsi – naturalmente con l’eccezione di coloro che non possono farlo per motivi di salute – e comunque di svolgere una vita normale, frequentando luoghi condivisi, di lavoro, di intrattenimento, di svago, in realtà costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà, a rinunziare a prospettive di normalità di vita». Quindi, l’omaggio alla «stragrande parte dei nostri concittadini» che invece, «con grande senso di responsabilità, ha adottato scelte e comportamenti responsabili, appunto». Proprio a loro tutela, «la violenza e la minaccia di violenza va anche sanzionata con doveroso rigore». La stessa ripresa del Paese, ha concluso Mattarella, «è stato possibile, è possibile e sarà sempre più sviluppato perché contrastiamo la pandemia con comportamenti responsabili, con la vaccinazione, con comportamenti di prudenza che non contrastano con la normalità della vita. Questo – ha chiosato – è quello che fa la stragrande maggioranza dei nostri concittadini. E nei loro confronti desidero esprimere apprezzamento, riconoscenza e ammirazione per il senso di responsabilità».

6 settembre 2021