Mattarella: Tarantelli, ucciso dalle Br perché «orientato a rafforzare la coesione»

Nel 35° anniversario dell’assassinio, il presidente della Repubblica ne ricorda l’impegno sociale. Fico (Camera): «Tenere vivo il suo insegnamento»

Nel 35° anniversario, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda l’assassinio di Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate rosse nel parcheggio della Sapienza, dopo aver tenuto una lezione nella facoltà di Economia e commercio.  «Trentacinque anni or sono la ferocia assassina delle Brigate rosse strappava il professor Ezio Tarantelli all’affetto della famiglia, al dialogo con i suoi studenti, all’impegno sociale nel quale riversava studio, passione e ideali – scrive il capo dello Stato -. Tarantelli era uomo mite e un intellettuale di grandi qualità, aperto al dialogo e proteso a uno sviluppo del mondo del lavoro, in cui le forze sindacali fossero partecipi delle grandi scelte strategiche del Paese».

Per il presidente, «i terroristi lo hanno ucciso proprio perché operava nei luoghi del confronto sociale e perché il suo spirito riformatore era costantemente orientato a rafforzare la coesione, tutelando nell’innovazione le fasce più deboli». Esprime quindi «vicinanza e solidarietà alla signora Carol Beebe Tarantelli, al figlio Luca, alla Cisl con cui ha condiviso l’impegno, a tutti coloro che hanno continuato a procedere sul suo percorso di studi e di riflessioni».

Sull’importanza di «tenere vivo il suo insegnamento» è intervenuto anche il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. «Era il 27 marzo di 35 anni fa quando Ezio Tarantelli venne ucciso dalle Brigate rosse – ricorda -. Tarantelli era un economista, convinto dell’importanza della concertazione – quindi della collaborazione responsabile – fra sindacati, imprese e istituzioni. Un metodo incompatibile con il fanatismo ideologico brigatista, ma assolutamente indispensabile al dibattito politico della nostra democrazia». Per Fico, «ricordarlo oggi ci consente di tenere vivo il suo prezioso insegnamento: sulla forza del confronto delle idee rispetto alla violenta sopraffazione dell’altro; sul valore della democrazia che va sempre difesa contro ogni forma di estremismo e di odio ideologico; sulla necessità di praticare sempre, in ogni circostanza, un’autentica adesione ai valori di solidarietà, coesione sociale e rispetto della dignità dell’uomo».

27 marzo 2020