Mattarella: «Non possiamo arrenderci alla guerra scatenata dalla Russia»

Il presidente della Repubblica ha consegnato le decorazioni dell’Ordine militare d’Italia. «La sicurezza non si esaurisce nella difesa militare, riguarda la condizione umana»

«La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina sta riportando indietro di un secolo l’orologio della storia. Non possiamo arrenderci a questa deriva. Da qui il sostegno senza riserve a Kyiv». Nel Giorno dell’unità nazionale e Giornata delle forze armate, oggi, 3 novembre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha “ospitato” al Quirinale la cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine militare d’Italia conferite nel 2022. Inevitabile il riferimento allo scenario di crisi internazionale. «La Repubblica, con i Paesi democratici con cui si è alleata per costruire un ordine internazionale più equo e inclusivo, ha testimoniato fermamente, con la sua politica estera, la vocazione di pace, in coordinamento con le Nazioni Unite, con le iniziative dell’Unione europea e dell’Alleanza Atlantica», ha osservato il Capo dello Stato, riconoscendo il «ruolo rilevante» svolto dalle forze armante.

Mattarella ha elogiato i comportamenti messi in atto dai militari, che «esprimono la tenace volontà della Repubblica di rappresentare un fattore di stabilità internazionale, di promozione di diritti di libertà e di rispetto dei valori universali dei diritti dell’uomo e dei popoli. Siamo orgogliosi – ha detto – delle donne e degli uomini, nostri concittadini in armi, che hanno saputo contribuire, in aree delicate e in situazioni spesso assai difficili, ad affermare le ragioni della vita contro violenze interne e conflitti internazionali. Hanno contribuito alla lotta contro le forme di guerra asimmetrica promosse dal terrorismo transnazionale». Ancora, il presidente della Repubblica ha elogiato «chi, con determinazione, sposa la causa del dialogo e della cooperazione, senza mai rinunciare alla pacata e salda difesa dei principi su cui si basa quell’ordinamento internazionale, ispirato all’uguaglianza tra Stati e popoli, che caratterizza l’Organizzazione delle Nazioni Unite». E ha richiamato «le pagine che le nostre forze armate hanno scritto, nelle missioni a cui governo e Parlamento le hanno chiamate», che «ci parlano di spirito di sacrificio, di professionalità, di umanità».

Al centro, il concetto di sicurezza, che, ha rilevato ancora Mattarella, «non si esaurisce nelle problematiche della difesa militare. Non riguarda soltanto Stati e frontiere, come abitualmente si era usi considerare, ma riguarda la sicurezza “umana”, a partire dalle condizioni di disuguaglianza dei popoli. Si tratta, quindi, di un obiettivo che va concepito e perseguito in modo multidimensionale». In questa visione, ha evidenziato rivolgendosi direttamente ai militari, «la strada della pace non potrebbe fare a meno dell’apporto che recate».

Nell’analisi del capo dello Stato, «le caratteristiche peculiari comuni ai nostri militari – mentre rappresentano sul campo le eccellenze del nostro strumento militare italiano – costituiscono la manifestazione della nostra cultura, del nostro saper coniugare valore e coraggio con altruismo e nobiltà d’animo». Quindi ha messo in guardia: «Stiamo affrontando situazioni complesse. Il progresso tecnologico – ha spiegato – porta a un confronto in tutti i domini, quello spaziale e quello cibernetico inclusi, in una situazione che registra, dolorosamente, l’esacerbarsi delle conseguenze dei conflitti sulle popolazioni e sull’ambiente».

Mattarella ha richiamato quindi il «modello italiano di “peace-keeping”, riconosciuto nella sua validità da tutti gli interlocutori», frutto di «una scelta lungimirante, che attesta la raggiunta consapevolezza di come gli interessi nazionali si sostengano e si promuovano nell’ambito della difesa di interessi generali più ampi, nell’ambito dei quali possono trovare miglior tutela e salvaguardia». Da ultimo, «un pensiero agli oltre 5mila militari che concorrono alla sicurezza garantita dalle forze di polizia sul territorio nazionale». Dal presidente, «le più vive congratulazioni agli insigniti» delle decorazioni, insieme a «un caloroso augurio ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri, ai finanzieri, al personale civile della Difesa».

3 novembre 2022