Mattarella consegna a De Donatis medaglia alla memoria per don Rey

Giovedì 12 ottobre al Quirinale l’omaggio al sacerdote di Lenola che a Roma, da parroco al Quadraro, aiutò la lotta clandestina e sostenne i perseguitati durante la seconda guerra mondiale

«Con eroico coraggio e incurante dei gravissimi rischi personali, aiutò la lotta clandestina e, con generoso slancio pastorale, sostenne coloro che cercavano scampo dalle violenze e dalle crudeltà delle forze occupanti». Con queste motivazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito la medaglia d’oro al merito civile alla memoria di don Gioacchino Rey, parroco a Santa Maria del Buon Consiglio, al Quadraro, durante gli anni della seconda guerra mondiale e dell’occupazione tedesca. L’onorificenza sarà consegnata dal capo dello Stato al vicario Angelo De Donatis, durante una cerimonia che si terrà giovedì 12 ottobre a mezzogiorno al Quirinale. Si tratta del terzo sacerdote della diocesi di Roma a ricevere il riconoscimento e gli onori della Repubblica per le azioni resistenziali e di soccorso ai perseguitati, dopo don Giuseppe Morosini e don Pietro Pappagallo.

Mattarella ha inoltre ricordato che don Gioacchino Rey «durante il feroce rastrellamento di centinaia di uomini del quartiere effettuato dalle truppe naziste, dopo essersi offerto al nemico come ostaggio al posto dei suoi parrocchiani, con la propria encomiabile e instancabile opera riuscì a far liberare ostaggi e a fornire sostegno e conforto ai perseguitati e alle loro famiglie, consentendo anche di ricostruire l’identità dei deportati e di preservare la memoria delle persone coinvolte». La proposta di conferire l’onorificenza al sacerdote originario di Lenola, in provincia di Latina, era stata formalizzata da Francesco Paolo Tronca quando era commissario straordinario di Roma Capitale, su richiesta dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia (Anrp). Don Rey aveva ricevuto in vita una medaglia di bronzo al valor militare per le azioni compiute in soccorso dei feriti durante la prima guerra mondiale. Non ebbe mai la gioia di veder tornare i deportati perché morì in un incidente stradale a Roma, il 13 dicembre del ‘44.

9 ottobre 2017