«La morte del professor Franco Mandelli mi addolora profondamente. La sua testimonianza di vita figura a buon diritto fra gli italiani che hanno contribuito a rendere migliore la nostra società». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella commenta con queste parole la scomparsa di Franco Mandelli, l’ematologo fondatore e presidente del Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto (Gimema) e dell’Ail (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma onlus), scomparso ieri, domenica 15 luglio, all’età di 87 anni. «Il suo lungo, costante e prezioso contributo ad assicurare l’esistenza di donne, uomini e bambini del nostro Paese, e non soltanto di esso – prosegue Mattarella -, si è espresso nel valore della sua ricerca scientifica, continuamente avanzata, nell’insegnamento, nella formazione di tanti medici e ricercatori, nelle numerose iniziative di solidarietà e di promozione della prevenzione delle malattie». Ai familiari il presidente della Repubblica esprime «la più grande solidarietà»; ai suo allievi e collaboratori rivolge invece l’esortazione a «proseguirne l’opera con la stessa dedizione e lo stesso impegno».

Anche il ministro della Salute Giulia Grillo affida a una nota il ricordo del luminare, la cui scomparsa, scrive, «lascia un vuoto incolmabile nel mondo della medicina e della ricerca italiana». Per la titolare del dicastero, la vita di Mandelli, «interamente dedicata con sacrificio e passione alle malattie del sangue e alla solidarietà, è stata e resta la testimonianza di un uomo che ha dato un contributo ineguagliabile alla sanità italiana, e non solo, e ai cittadini. Tutti noi – aggiunge – gli siamo debitori per quanto ha fatto e per gli insegnamenti che con abnegazione è stato in grado di lasciare. Un uomo, non solo uno scienziato, la cui eredità non va dispersa».

Nato a Bergamo il 12 maggio 1931, dopo la laurea all’Università Statale di Milano e la specializzazione a Parma Mandelli si è dedicato allo studio dei tumori del sangue alla ricerca sulle cure delle leucemie e dei linfomi, in particolare del linfoma di Hodgkin e delle forme promielocitiche delle leucemie acute. Autore di oltre 700 studi scientifici, i suoi protocolli sono utilizzati in tutto il mondo. Nel 1969 fonda l’Ail, una onlus che opera sul territorio nazionale grazie all’attività di 81 sezioni provinciali che collaborano in stretto rapporto con i centri di Ematologia. Le attività vanno dal sostegno alla ricerca scientifica all’assistenza domiciliare, passando per la creazione di Residenze – case alloggio, l’acquisto di macchinari e attrezzature destinate ai Centri ematologici pubblici, l’acquisto o ristrutturazione di immobili e i finanziamenti per interventi di ammodernamento, ampliamento e creazione di reparti ematologici.

Mandelli, negli anni, si impegna anche nella creazione di iniziative nazionali per raccogliere fondi per la ricerca scientifica e l’assistenza ai pazienti: le più note sono le Stelle di Natale, le Uova di Pasqua e la Giornata nazionale contro le leucemie, linfomi e mieloma che si svolge ogni 21 giugno. Dodici anni fa, nel 2006, inizia anche la raccolta di fondi tramite il 5 per mille. L’anno successivo alla fondazione dell’Ail, l’ematologo apre il primo Day hospital al Policlinico Umberto I di Roma, e nel 1982 fonda il gruppo italiano “Malattie Ematologiche dell’Adulto”, Gimema, con il coinvolgimento di un gruppo di centri di Ematologia italiani. Sempre nel 1982, Mandelli apre a Roma il primo centro pubblico per il trapianto di midollo osseo.

L’ematologo ha ricevuto nel 1987 dall’Accademia nazionale dei Lincei il “Premio Nazionale per l’Oncologia” e nel 2001 il premio “Adriano De Zan”. Sempre nel 1987 è stato insignito della Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte. Nel 1993 è stato fatto Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e 10 anni più tardi ha ricevuto anche la Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica. Numerose, nel corso degli anni, anche le campagne da lui realizzate per raccogliere fondi per finanziare la ricerca, all’interno dell’Ail e non solo: sue le idee di “Angeli sotto le stelle”, “Trenta ore per la vita” e la “Partita del Cuore” che si gioca da anni allo stadio Olimpico. «Grazie a te e ai tuoi studi e tutte le persone della Ail oggi sono vivo, riposa in pace grande uomo», scrive su Twitter uno dei suoi pazienti, tra i tanti.

16 luglio 2018