«Il nostro Paese è ricco di energie positive, di risorse di umanità, di comunità, di persone che sanno che si vive meglio, si è gratificati personalmente se ci si impegna per questioni di interesse comune, se ci si impegna per persone che sono temporaneamente o stabilmente in difficoltà, se si combatte per superare le difficoltà a sconfiggere prevenzioni e pregiudizi. Siamo nati per vivere insieme e non separati». Sono le parole pronunciate questa mattina, 5 marzo, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto al Quirinale in occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze Omri conferite “motu proprio” a cittadini distintisi per atti di eroismo e impegno civile. 33 “eroi civili”, i cui nomi erano stati annunciati dal Quirinale il 29 dicembre scorso.

Tra  questi “eroi quotidiani” – espressione, ha ricordato Mattarella, utilizzata «dalla stampa, dai mezzi di comunicazione e dalle tv con un po’ di enfasi» -, la cittadina rumena che ha difeso il suo bar dalla violenza dei Casamonica e l’ambulante di origine marocchina che ha salvato una dottoressa dalla furia omicida di un italiano, a Crotone. «Ho letto nei giorni scorsi interviste fatte ad alcuni di voi – ha raccontato il Capo dello Stato – che hanno sottolineato con saggezza: “Non siamo eroi, siamo persone che, di fronte a problemi, a esigenze insorte, comuni o di persone in difficoltà, hanno fatto quel che pensavano fosse giusto”. E questa – ha osservato – è la definizione migliore; io condivido questa saggezza».

Nelle parole del presidente anche il grazie «per aver testimoniato questi valori di sensibilità, impegno, solidarietà. Non siete i soli – ha assicurato -: vi sono tante persone che, come voi, in Italia, si impegnano in base agli stessi valori». Proprio per questo le persone premiate rappresentano «le tante persone che in Italia adottano comportamenti così belli, così importanti e positivi come i vostri». I riconoscimenti assegnati, è la conclusione di Mattarella, «sono il segno che si vuole dare al nostro Paese: non soltanto un’indicazione di comportamenti da apprezzare ma anche da conoscere, perché i vostri comportamenti, come quelli di tante altre persone, suscitano nella società esempi e creano una sempre maggiore ondata di sostegno vicendevole e di solidarietà».

5 marzo 2019