Mattarella: «Le famiglie sono l’Italia»
L’udienza privata al Forum delle associazioni familiari. Il presidente De Palo: «Dati Istat drammatici. Il 15 maggio, Stati generali della natalità»
«Chi è anziano come me ha ben presente l’abbassamento di scala della natalità nelle generazioni. Due generazioni prima della mia, i figli erano numerosi; poi si sono ridotti ancora. E questo è un problema che riguarda l’esistenza del nostro Paese». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale ieri, 11 febbraio, una delegazione del Forum nazionale delle associazioni familiari, guidata dal presidente Gigi De Palo. «Le famiglie – ha incalzato il Capo dello Stato – non sono il tessuto connettivo dell’Italia, le famiglie sono l’Italia. Perché l’Italia non è fatta dalle istituzioni ma dai suoi cittadini, dalle persone che vi vivono».
Ineludibile il riferimento al rapporto sugli indicatori demografici relativo al 2019, presentato nella stessa giornata dall’Istat, che fotografa il crollo demografico del Paese. «Il dato più recente di questi giorni – ha osservato Mattarella – indica che il numero delle famiglie in Italia è diminuito considerevolmente. Come conseguenza dell’abbassamento di natalità vi è un abbassamento del numero delle famiglie. Questo significa che il tessuto del nostro Paese si indebolisce e va assunta ogni iniziativa per contrastare questo fenomeno».
A margine dell’udienza, il presidente del Forum De Palo ha ricordato come la rete di organizzazioni familiari da lui guidata «ripete da ormai cinque anni, inascoltato dalla politica, l’urgenza di un patto per la natalità con cui mettere insieme tutte le forze del Paese per far ripartire le nascite. Per questo – ha anticipato -, il 15 maggio a Roma terremo gli Stati generali della natalità: incontreremo tutte le componenti più importanti e strategiche a livello nazionale per spingerle ad agire e cambiare le cose». De Palo è convinto: «Il tempo per evitare il defaut del welfare nazionale è quasi scaduto. Non sarà facendo finta di nulla che salveremo quello che resta dell’Italia. L’anno buono per le famiglie non può essere sempre il prossimo: è ora che la politica dia risposte concrete. Da parte nostra – conclude – saremo ancora qui anche il prossimo anno, per vedere se qualcosa finalmente è cambiato».
12 febbraio 2020