Mattarella: la vaccinazione anti Covid, un «referendum sulla scienza vinto 9 a 1»

Il presidente della Repubblica all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza, insieme al Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. La rettrice Polimeni: «Auspico un contagio delle responsabilità tra studenti, docenti e personale». Gli interventi del governatore Zingaretti e del sindaco Gualtieri

«Il vaccino non è soltanto lo strumento che ci ha difeso, ci ha salvato letteralmente. Ci sta consentendo, in questa violenta quarta ondata del contagio del Covid – che sta mettendo in grande difficoltà anche grandi Paesi tradizionalmente ben organizzati – di contenerne l’offensiva, i danni e i pericoli. Ma le vaccinazioni sono state anche, in fondo, una sorta di referendum sulla scienza». Fino a sabato 20 novembre si è sottoposto alla vaccinazione l’87% degli italiani sopra ai 12 anni. «Se a questo aggiungiamo quelli che non possono farla per motivi sanitari, o quelli di recente guariti dal Covid, siamo al 90%, più o meno. Quindi questo referendum sulla scienza, e sul suo valore, in Italia, vede 9 a 1 a vantaggio della scienza». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenuto ieri, 22 novembre, all’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 della Sapienza, il 719° dalla fondazione, con queste parole ha voluto «rassicurare» il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, il quale nella sua lectio magistralis “Il senso della scienza” ha invece osservato che nella società moderna ci sono «forti tendenze antiscientifiche» e che «il prestigio della scienza e la fiducia in essa stanno diminuendo». Il docente si è anche detto preoccupato perché «insieme a un vorace consumismo tecnologico si diffondono largamente le pratiche astrologiche, omeopatiche e antiscientifiche come la teoria no vax e, a meno di colpi di scena, sarà riconosciuta da una legge dello Stato italiano una pratica francamente stregonesca come l’agricoltura biodinamica». Anche su questo è intervenuto Mattarella precisando che, pur trattandosi di una questione parlamentare sulla quale lui non può «notoriamente» pronunciarsi, per legiferare in tal senso «vi sono altri passaggi, appunto parlamentari, che rendono lontana questa ipotesi».

Il presidente Mattarella è tornato alla Sapienza, dove nel 1964 ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, «a poche settimane dalla conclusione» delle funzioni di presidente della Repubblica, ha detto all’inizio del suo intervento, come a voler ribadire, ancora una volta, che l’ipotesi di un mandato bis al Quirinale è da scartare. Durante la cerimonia, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il cardinale vicario Angelo De Donatis e il cardinale Gianfranco Ravasi, la rettrice Antonella Polimeni ha ricordato Gaspard Cotterot, lo studente francese di 21 anni, Erasmus alla Sapienza, che sabato sera, 20 novembre, è morto dopo essere precipitato dalla Torre di Santa Bibiana, a pochi metri dalla stazione Termini. Nella prolusione dal titolo “La costellazione della responsabilità: il progetto di Sapienza per la società della conoscenza”, Polimeni ha auspicato un «contagio delle responsabilità tra studenti, docenti e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Un contagio positivo, che è anche la missione civile su cui si fonda una democrazia moderna». Compito di un ateneo non è quello «di condannare moralmente le posizioni antiscientiste» ma rendersi responsabile «della formazione di una coscienza collettiva fondata sulla conoscenza».

(foto: Francesco Ammendola, Ufficio per la stampa e la comunicazione della presidenza della Repubblica)

Anche per il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti «è tempo ora, senza ambiguità, di puntare sulla conoscenza, sulla ricerca e sui giovani per dare un futuro migliore alla società umana» e per questo motivo ha annunciato che, solo per le voci che riguardano la ricerca, «gli investimenti previsti nella nuova programmazione europea 2021-2027 saranno oltre 420 milioni di euro». Ha inoltre comunicato che quest’anno la Regione sosterrà «con ancora più forza i ricercatori, con un intervento assolutamente inedito nella storia italiana: un contributo per ogni ricercatore, destinato alle pubblicazioni, fino a 2mila euro all’anno per i prossimi 7 anni. Perché l’attenzione alla ricerca significa, in primo luogo, dimostrare con i fatti di credere in chi la ricerca la fa sul campo». Sulla stessa linea il ministro dell’Università Maria Cristina Messa, secondo la quale questo «è il momento per sostanziare con i fatti la professata centralità di ricerca e formazione». Dopo aver ricordato alcuni interventi previsti nel Pnrr, il ministro ha sottolineato che il lento ritorno alla socialità «è stato possibile grazie al profondo senso civico» della maggior parte dei cittadini. «Un civismo che ha superato paure – ha aggiunto -, preconcetti, antiscienza, strumentalizzazione ideologica, ignoranza».

Il sindaco Roberto Gualtieri, esprimendo un sentimento di «forte appartenenza» all’università dove ha studiato e insegnato, si è detto convinto che studenti e docenti, impegnandosi «su ciascuna delle tre missioni e sulla loro integrazione, come pure sul tema dei diritti e dell’inclusione, sapranno essere protagonisti della ripartenza del Paese e della città nel segno dello sviluppo sostenibile e inclusivo». L’amministrazione capitolina sarà «un alleato attento» e rimarrà accanto alla Sapienza «nel rilancio delle sue attività e nella valorizzazione del contributo che potrà dare alle sfide del nostro tempo e al futuro di Roma».

23 novembre 2021